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IL GIRO DEI COLLI TERMALI con foto di Andrea

08/04/2019

a cura di Andrea Bartalesi

Domenica dai grandi appuntamenti quella di ieri. A Roma la grande maratona, a Vangile di Pistoia la Maratonina del Ghibellino, i pisani e le tre province alle Capanne.

Io non potevo tradire Bagni di Lucca, il Serafini (anche se devo dire che quando mi ha visto, alla fine della passeggiata mi è parso sorpreso. Forse non mi aspettava più) e nemmeno potevo tradire la Renza.

Certo il percorso che ci porta nella Controneria è veramente duro e una donna lungo la salita che porta a Guzzano, su massi che girivoltano fra muschio e acacie, (le  donne  lo sappiamo che hanno sempre il giudizio tagliente e senza tanti fronzoli) diceva che non aveva buona memoria perchè se ogni volta si fosse ricordata quello che aveva penato due anni prima ci sarebbe venuta col cavolo... Certo noi podisti abbiamo mescolati ai nostri muscoli anche tracce di stakanovismo e umana pazzia.

E sulla 18 anche l'arrampicata a Pieve di Controni dove un vecchio forno funzionante ci ha fatto sentire una buona pizza, bella calda, appena tagliata, friabile...insomma buona. Poi la discesa a San Gimignano e la rinuncia dal andare sulla 20 per vedere Vetteglia e il monte nudo del Prato Fiorito. Ma da prima il Prato Fiorito, che come ho detto appariva nudo e pietroso e se vuoi vedere dei fiori ti devi chinare verso un cespuglo di narcisi che quassù sono in ritardo. Salire al Monte Calvario solo dirlo è un programma e scendere poi al romitorio della Madonna della Serra dove c'era un ulteriore ristoro. Poi il tratto più brutto dell'intero percorso, in discesa, acciottolato e bagnato, prima, poi ripido fra gli alberi che ti illudevano con i loro tronchi lisci per un appiglio (ma se ti fossero sfuggiti di mano ti saresti trovato alle Terme).

Al ristoro degli Alpini una distesa di vassoi con salumi appena affettati e il panino a richiesta. Mi dà una fetta di pane? Con che la vuole? e te resti com un baccalà a guardare il ben di Dio e mentre stai per dire prosciutto (rosa, svolazzante nei suoi riccioli, appena tagliato) guardi il nero biroldo dove i lardelli bianchi sembrano occhi meravigliati, ma non puoi far a meno di paragonarli alla bianca distesa del lardo e scegli già pentendoti...Con lardo grazie E lei, la donna, sceglie due fette di pane mezzo integrale fresco, un crostino e una fetta e ci imprigiona dentro il lardo che non si lamenta nemmeno e tu vieni via e ascolti lo scrocchiare del pane e il sapore del lardo e scendi deliziato verso le Terme e stai talmente bene che ti viene di chiedere un bel bicchiere di calda acqua termale ed è anche buona.

All'arrivo il saluto al Serafini che mi fotografa facendomi reggere una cornice davanti a me, e mi dice "Sembri il Voltosanto" forse per la bellezza della cornice non certo per il mio cappellino Gore o per l'impermeabilino giallo...

Grazie ai tanti personaggi lungo il percorso, grazie a questo paesaggio sempre nuovo, grazie al buon Dio che ci ha dato appena due gocce per farci capire come sarebbe stato se lui ci avesse mandato quell'acqua di cui erano piene le nuvole.

 

Ed ora alcune foto, ma solo per mettervi curiosità perchè per sapere la bellezza dei paesaggi...ci dovete andare..

 

i riflessi a Ponte a Serraglio

 

la Lima nel suo girovagare chiacchierando

narcisi a Guzzano

le case del paese e sopra, fa capolino invitandoti, il campanile della Pieve di Controni

e dopo un'altra sudata ti appare vicino fra i narcisi

 e nella sua intierezza

e dietro il campanile, fra quelle case che si nascondono dietro la chiesa dai venti di tramontana, il forno, la pizza e gli occhi furbetti, rossi con le mani sui fianchi

scendendo dal Calvario, un bianco alberello, contrastato dal cielo pieno di acqua tenuta dal buon Dio

e il romitorio della Madonna della Serra, la quiete e la serenità, prima di tuffarci nella ripida discesa.

Andrea Bartalesi