Dopo una settimana di sostanziale fermo agonistico, oggi nonostante abbia terminato il turno notturno al lavoro decido di partecipare alla 9^ edizione del trofeo Isola santa Careggine. La partenza ovvio che prenda il via dal borgo di Isola santa, posto a quota 580 metri, l' arrivo nello splendido paese di Careggine a quota 1056 metri, i Km poco oltre i 14, 14.430 secondo il G.P.S.
Anche se è mattina presto, l' aria non è frizzante, anzi il caldo comincia già a farsi sentire e questo non presagisce a niente di buono se, stando ai discorsi carpiti dai vari presenti il percorso di gara è quasi totalmente al sole.
Saremmo all' incirca un 150 per questa gara, non pochi considerato che si tratta di una corsa in salita, molti sono gli atleti del gruppo bianco verde ma tanti anche i pervenuti da fuori regione, la partenza fissata per le ore nove e trenta subisce alcuni minuti di ritardo a causa dell' ennesimo raduno del vespa club che oltre a farci fare un tuffo nel passato ci inebriano coi loro gas di scarico, ma forse il nostro presidente attende che l' aria si riscaldi ancora un poco per rendere la corsa un zin zinino più dura, è già buono che si parta dalla statale e non dal centro del paese risparmiandoci il primo tratto di salita .
Scontato che non sia in condizione di fare l' atleta insieme con la fida macchina fotografica starò con la Caterina, che avrà il suo bel da fare per cercare di rientrare nelle premiazioni, stante le molte Atlete presenti e poi perché a lei la salita non si addice, non ci resta che prenderla con filosofia e fare il meglio possibile. Il sole picchia gà sulle nostre teste ma tutto sommato troviamo anche ampi tratti di ombra dove rifiatare,ai ristori poi l' acqua ci viene fornita in bottiglia anziché col bicchiere e questo ci consente di usufruirne anche come spugnaggio, la strada sale e tra qualche tratto di falso piano e di discesa arriviamo all' ultimo Km di salita che una scritta posta sull' asfalto reso rovente dal sole ci dice essere al 15%, fortunatamente sono
Un salto al ricco ristoro, dove la frutta non è a pezzettoni-ni ma intera, un buon bicchiere di acqua e di tè e poi a cambiarci gli abiti resi lezzi dal sudore, l' attesa delle premiazioni fino alla categoria dei veterani per applaudire il nostro BELLETTI Fabio e via verso casa approfittando del passaggio del nostro amico Fabio, come preventivato, niente omaggi per la coppia Landucci Ferroni, ma questo non significa nulla.
Bella corsa, non durissima come dettoci dai più ( ma forse perchè l' abbiamo fatta piano), se non nell' ultimo Km, quello che mi ha colpito è stata la presenza di un folto nucleo di persone appostati in prossimità dell' ultimo ristoro che non so se erano lì per il passaggio della gara o in attesa di altro ma è come avere avuto un pubblico, in ultimo quando siamo in procinto di andare verso la macchina, una improvvisata banda si avvia verso il paese ed il motto che hanno sulla divisa forse vale anche per noi.