A Ponte a Egola c'è un Tuscany Flynt dove è possibile volare e dove promettono un volo per tutti. Certo, solo in alcune occasioni, ma resta il volo per tutti. E la Befana, povera donna, con tutti i suoi acciacchi (è bene dirlo che è una vecchia donna curiosa) vuole volare, almeno una volta l'anno. C'è chi la imparenta con la sorella strega che vola con la scopa ( a cavalcioni, pensa te) ma lei, con o senza befanotto (rubizzo e bevitore di gotti di vino) e sicuramente senza il miccio, viene a Casa Bonello. E noi, podisti cialtroni, veniamo a divertirci su questo tracciato molto bello, (un mio amico lo definisce "pisano") che come tracciato ha caratteristiche sicuramente piacevoli.
Infatti io, che parto prima per potermi godere il percorso lungo al passo, sono partito che ancora erano le sette e mezzo, lungo l'Egola, e così per i primi 3 o 4 km. Ho evitato così, camminando sull'argine, l'abitato di Molino d'Egola e i suoi silenzi rosa, i geroglifici degli alberi marroni trasparenti su un'aria bianca ghiaccio, mentre stavo calpestando un verde ghiaccio scricchiolante. Poi ci siamo alzati un attimo dal piano,
ma siamo subito tornati giù, quasi fosse il sole che, nel frattempo era uscito da dietro la collina, a spingerci in basso, a sentire ancora il fango ghiacciato nei campi. Insomma è cominciata una bella alternanza di collinette e sole che macchiava i campi, salite ripide e strade da stare attenti al ghiaccio. Ci è apparso San Miniato, a un tratto, e la torre del Barbarossa, ma l'abbiamo evitato.
Lo scopo del nostro andare era, alle fine, Cigoli e il suo Presepe, curiosi se i Re Magi fossero arrivati anche quest'anno o si sono lasciti scoraggiare da queste arie di guerra che tirano in quei paraggi. Cigoli è un castello, mura poderose, chiesa nel punto più alto, gente precisa che tiene i fiori lungo le vie, e noi in silenzio saliamo e dopo un ristoro all'ombra (è bene dire che nella piazza non c'ra sole esposto) siamo saliti in chiesa e ho fatto una visita fuggitiva (anche la Madonna e il buon Giuseppe, preso il bimbo in fasce, fuggiranno quanto prima in Egitto, se no Erode (ci avete fatto caso che in ogni epoca c'è un Erode?), insomma sono entrato a scattare due foto e due filmatini per dopo. Tanto l'Epifania ci sarà fra un anno.
(questa ha una luce rossa perchè scatta di notte, nel ciclo impostato dai costruttori del presepe)
bello vero? Spettacolare. Ci vuole tempo, mettersi lì e fare amicizia con la Zelmira che fa il pane, domandarle se fa anche quello senza glutine, o con la Marusca, pastorella che ha in grembo un agnello, se lo nasconde anche se le feste di Natalle sono finite e non rischia più di finire sul bancone del macellaio. Altrimenti domandare a Jelico, il vecchio uomo sul miccio se è vero che sta andando a Gerusalemme, e se ha saputo di tutti gli appartamenti che gli Israeliani stanno murando...
Insomma ci vuole tempo e io ne avevo giusto il tempo di fare due foto e poi cercare di recuperare sulla discesa che ci portava ancora verso Casa Bonello. All'arrivo un deltaplano con macchina attaccata sotto prima ci ha sorvolato e poi è sceso. E noi siamo tornati alle nostre case contenti.
Andrea Bartalesi