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LA COLLINARIA DI FAUGLIA servizio di Claudio

18/01/2012

a cura di Claudio Landucci

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-Colli' aria Fauglia
Manco solo da una settimana alla partecipazione dei vari trofei ed oggi eccomi qua: orfani di una corsa di riferimento per quanto riguarda il T.P.l (se si esclude una sorta di autoconvocazione sulla cerchia urbana) decido gioco forza di seguire la Caterina ed il suo gruppo dei Marciatori Marliesi (Filippo, Ruggero, Contino, Menchini, Del Tredici e il nuovo entrato Fabio) in quel di Fauglia, soprattutto perché avendo trascorso la notte al lavoro non ho nessuna intenzione di guidare.
La partenza è prevista per le 7:15, forse un poco tardi per una comitiva normale, ma troppo presto per me. Arriviamo verso le otto e trenta e parcheggiamo all' interno del locale campo sportivo (di calcio), dove nel frattempo si vanno liberando alcuni posti, poche centinaia di metri per arrivare alla zona iscrizioni posta innanzi la chiesa parrocchiale. Ad attenderci troviamo il Rossi e la Danielina alquanto infreddoliti ma ancora con del buon umore.
Tra un discorso e l' altro partiamo che sono quasi le nove, otto impavidi che sfidano il freddo pungente di un inverno che da vari anni non si presentava nel suo aspetto migliore, il barometro segna un meno quattro gradi che un leggera brezza fa entrare fin dentro le ossa, penso che saremo tra gli ultimi ancora in procinto di partire mentre una fremente "scopa" scalpita in attesa di fare altrettanto.

 

 

 

 

 

 

Vari i percorsi offertici, da 5/12/15/ 21 Km. Finalmente sciolti gli indugi la compagnia si mette in marcia, l' andatura ci consente di tenere una conversazione di basso profilo che vanno dal serio al faceto con vari sfotto' fin quando, complice le varie distanze scelte, non ci si divida in tre tronconi, ma forse anche in cinque visto che due membri della comitiva si sono attardati lungo il periglioso cammino.
La corsa non offre molti spunti suggestivi ma tanta campagna coi suoi casolari diroccati cui fanno da contrasto la cura dei vigneti, molti dei quali ridotti in altezza ma mi hanno spiegato che tali sono per una raccolta automatizzata dei grappoli d' uva. Le strade bianche sono rese tali anche dalla coltre di brina che vi si è depositata e che il tiepido sole non è ancora riuscito a sciogliere, attraversiamo anche i parchi di alcune ville ben curate ed altre ne costeggiamo.

 

 

 

 

 

 

 

La sosta ai ristori dura qualche attimo più del consueto per gustare appieno un bel tè caldo e qualche spizzico di torta, non ringrazierò mai abbastanza chi col proprio sacrificio rimane ore ad attendere il passaggio di noi podisti, poi però si deve ripartire per tornare da dove abbiamo intrapreso il cammino e dire ancora una volta "è finita".
Per concludere voglio solo dire che mi sono divertito e che nonostante il percorso non sia da favola è risultato molto scorrevole, pure con i suoi strappetti spezza ritmo, buona la misurazione del percorso della 21 Km che per poche decine di metri non rispetta il dichiarato, grandi.
Claudio Landucci

 

 

 

 

Condivido pienamente con Claudio: anch'io ero a Fauglia ed anch'io mi sono divertito. Paesaggi che pur toscani sono diversi dai nostri, aria strana sui colli, casolari di una loro bellezza, antichi poderi, ville discrete che portano i segni di una loro classe. Il tutto immortalato e riportato con la minuziosità e la fantasia di Claudio in versione novelliere.

Grazie Fauglia e soprattutto grazie a Claudio per il suo documento.