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LA CORSA DI CLAUDIO A SANT'ANDREA

12/01/2010

a cura di Claudio Landucci

Dopo le salite e il fango della corsa di Bozzano oggi si cambia( si fa per dire ) e si va in quel di San Andrea per partecipare alla corsa che prende il nome di "corsa delle Camelie", come già sappiamo ad attenderci non sarà un percorso propriamente pianeggiante, tutt'altro.

Assodato che l'esperimento delle partenze ritardate non ha avuto successo, per non rischiare di fare corsa in solitaria vediamo di arrivare in zona partenza per le ore otto ( anche perché oggi ho il turno di pomeriggio), quindi appuntamento come oramai avviene da un po' di tempo a questa parte dal mercato di Marlia alle sette e trenta, sempre con l'amico Filippo in attesa.

La giornata non promette niente di buono sotto l'auspicio meteorologico, il cielo è cupo e minaccia pioggia.

 

 

(luci d'inverno)

 

 

(lungo la Visona)

Lasciata la macchina ad alcune centinaia di metri dal ritrovo ci incamminiamo e prima ancora di ritirare il cartellino abbiamo le scarpe già infangate. Lungo il nostro andare incrociamo il Cardella già in partenza che, vedendoci, decide di ritornare indietro per partire con noi; lasciamo Erika che farà il percorso di 5 km e ci involiamo per questa ennesima avventura.

 

 

 

(il campanile incombe su di noi)

 

 

(la bella fccciata della parrocchiale)

(ruote di frantoio)

 

Oramai il percorso lo conosciamo e sappiamo cosa ci attende, salita interminabile ed altrettanta discesa, quasi totalmente fuori dalle strade trafficate e totalmente immersi nella natura che qui fortunatamente è ancora selvaggia, nonostante le ferite provocate da qualche balordo che ha pensato bene di fare il novello Nerone ( con buona pace di lui in parte assolto dalla storiografia) appiccando il fuoco per puro divertimento a queste magnifiche montagne, e meno male che noi siamo l'essere intelligente.

Come già detto saliamo per ben sette km fino a raggiungere la quota di 470 metri: da quassù la vista della piana sottostante è veramente ampia e bella, anche se sotto un cielo cupo. Il tempo di ammirare e tirare il fiato e ci buttiamo in discesa: questa non è il mio forte, ancora meno con un terreno pesante! Quindi cedo il passo e guardo la Caterina che, a dispetto della sua vista non proprio aquilina, scompare seguita da presso dal Cardella, ancora più dietro Filippo che rivedremo solo all'arrivo.

 

 

Tre km e mezzo dura la discesa per raggiungere quota 218 metri, altro tratto di salita di circa 1 km e nuova discesa per 2 km fino ad arrivare agli 82 metri altri 1800 metri di salita che ci riporta ai 193 metri, termine delle salite ed arrivo dopo 1,5 km ovviamente di discesa.

 

Corsa veramente dura ma mitigata dal fatto di un percorso che si dipana su sentieri ampi e ben curati, al percorso di 20 km ne mancano circa 2, 5 ma non credo che molti ne abbiano sentito la mancanza.

Un a risentirci tra 14 giorni essendo domenica prossima di turno di mattina.

Claudio Landucci