Ricevo da Marco Secchioni una bella favola. E' una storia fantastica, nel senso puro della parola, dove si vola sulle ali del gabbiano, dove con il tempo l'animo si abitua alle bellezze del mondo, diventa pesante e solido come una quercia. Ma poi.... poi succede qualcosa che rimescola tutto....
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Un gabbiano possente e solitario aveva sorvolato tutti i mari e gli oceani di questo mondo... un giorno trovandosi a volare sopra la terra ferma vide una piana stupenda, piena di fiori meravigliosi e coloratissimi, vi si fermò² e rimase a lungo ad ali aperte facendosi lisciare le penne da quella brezza lieve e fresca..... si addormentò tant''era stanco ed al risveglio si era trasformato in un''enorme quercia dai rami possenti e nodosi, aveva messo delle radici profonde e per quanti sforzi potesse fare non riusciva piu'' a volare, ma ciò gli dette fastidio solo all'inizio, poi fu un bello stare quieto senza dover piu' viaggiare in lungo ed in largo per cercare cibo, forse era la vecchiaia? o forse la quiete dopo la tempesta.... così¬ i giorni si susseguivano e le stagioni cambiavano, su di lui, anzi su propri rami trovavano riparo vari uccellini, ma anche la poiana si posava sulle punte piu' alte, gli scoiattoli ad animali del bosco venivano a svernare nei sui incavi... ma un giorno passò² di lଠuna bellissima e giovane ragazza, gli occhi del gabbiano incrociarono i suoi, due occhi profondi, neri, sinceri... e fu da lì che l''anima riprese vita e fu di nuovo giovinezza e voglia di girare, di cercare, di muoversi,di vivere..... Marco
p.s. non ha niente a che vedere col nostro sport, ma a me piace molto e ve la volevo far leggere