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LA MARATONA VISSUTA da Claudio Landucci

21/05/2009

a cura di Claudio Landucci

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E finalmente giunge l'ora della maratona di Pisa, una corsa in cui l' unico vero padrone è il caldo, ed oggi puntuale è arrivato a dare il meglio di sé.
La mattinata comincia presto, nonostante si sia a pochi km da casa, e la sveglia per la Caterina suona sin troppo presto dopo la giornata del sabato passata pressoché per intero all' expo marathon.
Discorso inverso per me che la nottata del sabato l' ho passata al lavoro ed il letto come si suol dire non l'ho visto neanche con il cannocchiale.

 

 

 

 

 

 

 


Arriviamo a Pontedera poco dopo le sette accompagnati dall' amico Filippo, nostro collega di fatica e che mi risparmierà di guidare, consegna delle borse, un rapido sguardo alla ricerca di volti amici, un salto al bar per un caffè in compagnia dell' amico Osimanti, in questa occasione pace maker delle 3 ore e 45, ed una puntatina al bagno.
Una volta sbrigate le formalità di rito non rimane che portarci all' arco di partenza ed attendere il fatidico sparo del via.

 


Ancora pochi minuti di attesa in cui riusciamo persino ad essere immortalati dalla macchina fotografica del Ceck (poveraccia, quante ne deve vedere), e finalmente si parte.
Oramai ci conosciamo (ma forse non tanto) e la partenza come spesso avviene è troppo veloce, convinti che mettere fieno in cascina ci aiuti nel calo inevitabile che poi avremo, poi siamo ambedue in condizioni non proprio ottimali ed allora con l' incoscienza che ci contraddistingue invece di passare la mano siamo qui, unico motto è non mollare, mai!

 

 


Col passare dei km e col primo sole che comincia a picchiare l' allegra andatura cede il passo ad un andatura meno brillante, il passaggio al 20° km vede la Caterina in 7^ posizione, al 21° ci sopraggiunge e ci sorpassa l' amica Schettino, non prima di esserci scambiati due parole.
Altri km in cui superiamo coloro che hanno osato più di noi ed altrettanti sorpassi da parte di chi è partito con più parsimonia, nei pressi del 25 km veniamo raggiunti e superati dai pace maker delle 3 ore e 30, male, l' anno scorso venimmo raggiunti oltre il 35°.

 

(Claudio e Caterina in un controluce assassino)


L' istinto almeno per quanto riguarda Caterina sarebbe quello di mollare, ma al 30° ci aspettano gli amici dei Marciatori Marliesi e sarebbe un peccato deluderli, quindi proseguiamo, giungiamo colà e siamo oggetto di un tifo da stadio il che ci sprona a proseguire, una boccata di ossigeno che sfortunatamente dura lo spazio di un attimo, il caldo la fa da padrone e la scarsa condizione indice ad un andatura più che da tapascioni, neanche sapere che di lì a poco transiteremo davanti gli amici del Porcari ci invoglierà ad avere una parvenza di corsa, così non è, e devo dire che andare di passo di fronte a persone amiche sia veramente avvilente, li ringraziamo comunque del sostegno che ci hanno dato.
Prosegue la corsa e di pari passo il declino, inesorabile fino al 39° km poi un sussulto di orgoglio e ricominciamo con un andatura quasi di corsa, oramai siamo in pieno centro storico e l' incitamento anche dei turisti ci spinge fino alla stupenda piazza dei miracoli, giusto per tagliare il traguardo in maniera dignitosa.
Termine della fatica ore 04:05 e spiccioli, un enormità rispetto alle 3 ore e 30 della precedente edizione.

 

(questo il volto del caldo)


Ripensando comunque all' andamento dell' ultimo mese ed al fatto che io fossi reduce dalla nottata al lavoro non rimane che ringraziare l' Onnipotente, perchè evidentemente da lassù ci protegge.
Grazie di cuore agli organizzatori per l' impegno profuso e qui forse dirò un eresia arrivederci al prossimo anno Dio permettendo.
Claudio Landucci