Dopo la domenica dedicata alla Santa Pasqua, oggi riprendiamo il nostro peregrinare di corsa in corsa.
Oggi voglio però cominciare con una pagina del vangelo che parla di 2 podisti di eccezione (perlopiù sconosciuti ai più avendo come unico mito Filippide e la sua impresa): trattasi dei discepoli Pietro e Giovanni, che raggiunti dalla notizia che il corpo di nostro signore fosse stato trafugato si mettono a correre facendo a gara tra di loro per chi giunga prima al sepolcro, ovvio che Giovanni di gran lunga più giovane stacchi l' anziano Pietro. Una volta giunto là però non entra ed attende l' arrivo di Pietro, entreranno insieme tagliando un ipotetico traguardo senza alcun vincitore.
Noi non possiamo emularli, nuovi tempi altre ambizioni ed anche se nella nostra mediocrità vogliamo almeno in queste occasioni arrivare innanzi a qualcuno ed anche volessimo giungere mano nella mano insieme verrebbe decretato comunque un vincitore, chiudiamo qui questa parentesi e parliamo di questa mezza maratona della città di Prato giunta alla sua 22^ edizione.
Sono oramai varie le nostre partecipazioni a questa gara ed anche se non perfettamente organizzata per piccolezze (ma pur sempre deficienze sono), mi vede nuovamente al via, in fin dei conti corro ancora per divertimento ed ora che con l' età sono rientrato nella categoria dei meno giovani traggo anche qualche soddisfazione, il che non guasta.
La giornata meteorologicamente parlando non promette niente di buono, con Giove pluvio che minaccia di gettare su noi poveri umani i suoi strali. Dopo la corsa del sabato non pensiamo minimamente di poter avere qui uno stato di forma che ci consenta di fare il nostro personale, figurarsi migliorarlo, Caterina accusa un forte dolore alla gamba ed è sempre in forse se partire o meno.
Arriviamo che sono le 8 circa per cui abbiamo tutto il tempo di sbrigare le formalità di rito incluso l' immancabile caffè. Stavolta ci mancano le solite chiacchiere, ma qui sono tutti intenti ai loro riti o forse la troppa socializzazione del dì di Pasqua con famigliari e affini fa sì che manchi la voglia di socializzare.
Il cronista è il Fiaschi e ci martella coi nomi dei vari top runners presenti che sicuramente daranno lustro alla manifestazione ma che al podista medio importa fino ad un certo punto, anche perché se le presenze si limitassero agli altisonanti nomi queste manifestazioni non avrebbero alcun senso, in quanto per loro esistono già e sono i campionati Europei, i mondiali, le olimpiadi ecc... ecc....
Per fortuna che ci siamo noi, multicolore popolo dai tempi più disparati, al tempo stesso croce e delizia degli organizzatori, vituperati dagli automobilisti sempre insofferenti alle chiusure delle arterie stradali in attesa che passi l' ultimo podista.
Si avvicina l'ora della partenza e ci indirizziamo al punto di avvio invitati neanche tanto gentilmente da alcuni addetti sul percorso a lasciare la zona di riscaldamento che evidentemente è appannaggio dell' élite, vorrei dire che oramai non faccio più caso a queste differenze di trattamenti ma non è vero.
Alle nove e trenta circa ci viene dato il via, il tempo prefissatomi è quello dell' ora e trenta anche se so già che questa non è la gara adatta per raggiungere questo obiettivo che oramai mi sfugge da troppo tempo: detto fatto! I palloncini che mi dovrebbero aiutare nel mio intento già lontani prima ancora dello starter si allontanano inesorabilmente al momento dell' avvio complice il fatto di essere intruppato nelle retrovie e come sempre sono intento a non inciampare.
Una volta preso il ritmo gara mi sembra di rientrare sotto le lepri dei 90 minuti ma è una pia illusione, allora mi accodo ad un gruppetto cercando di rimanere il più possibile insieme a qualcuno, scambio due parole con degli amici del Porcari e poi anche loro mi lasciano intenti alla loro prestazione. Lo strano di questa corsa è che nonostante le molte presenze a causa del suo percorso arzigogolato e contorto su se stesso mi trova troppo spesso a correre da solo, non ho mai fatto parte di una comitiva il che è alquanto deprimente e non aiuta per niente a raggiungere il proprio obiettivo.
Non bastasse anche quest' anno c'è sempre la lacuna dei ristori, posizionati a dei km assurdi, il 1° intorno ai 3500 metri il 2°ben oltre l'11°km, mi chiedo come sia possibile perseverare in un errore così grossolano (siamo alla 22^ edizione!). Tralasciamo questa discrepanza che molto probabilmente influisce in maniera negativa solo su di me ed andiamo oltre, anzi mi posso anche fermare qui tanto non devo aggiungere niente sulla mia presenza a questa gara.
Il tempo finale si aggira intorno all' ora e trentadue minuti, tutto sommato 4 minuti meno la scorsa edizione, la Caterina, che nonostante gli acciacchi si è decisa a partire, chiuderà intorno all' ora e quaranta, tutto sommato una buona prestazione visto il problema accusato .
Ristori a parte per il resto non c'è niente da eccepire, presidiate tutte le strade, con una buona presenza di pubblico e financo incitati dai clacson degli automobilisti incolonnati ai vari incroci, buono il pacco gara ed il ristoro finale dove le varie merendine andavano letteralmente a ruba.
Vorrei precisare che queste sono mie impressioni, non se ne abbiano gli organizzatori molto probabilmente per i più va bene così e forse l' unica anomalia sono io.
PS: piccola nota a margine. Nello spogliatoio tutti quelli che avevano il satellitare lamentavano una misurazione che andava dai 21,350 km ai 21, 400, evidentemente visto i tempi dei primi non sarà così altrimenti il loro tempo si aggirerebbe sull' ora netta o forse meno.
Claudio Landucci