Non è sempre domenica....qualche volta è lunedì....
E' vero c'è anche il lunedì, anche se oggi il giorno è segnato di rosso sul calendario per il Lunedì dell'Angelo, festa cristiana e che quest'anno coincide con quella della "Liberazione".
Oggi come oramai avviene da alcuni anni ci portiamo in quel di Prato per la sua maratonina internazionale giunta oramai alla 23^ edizione, stesso luogo di partenza, stesso posto di ritrovo, di diverso il posto destinato al ristoro finale, alle premiazioni, ai massaggi, anche se distanti pochi metri dal consueto. Tutto questo per i contemporanei festeggiamenti del 150° anniversario dell' unità d' ITALIA.
Passata la domenica di Pasqua dedicata alla resurrezione di nostro Signore, in cui il calendario podistico si ferma, oggi riprendiamo la nostra personale battaglia contro il tempo, consci che non si possono o debbano fare raffronti con la gara precedente o addirittura con la prestazione dell'anno precedente, ma così non è, il nostro ego ci porta a voler eguagliare se non migliorare il proprio tempo, forse si dovrebbe essere più accorti anche nel pensare, non sempre tutto fila liscio, non propriamente la giornata odierna rispecchia quella della passata edizione, tante sono le varianti per cui converrebbe pensare al presente, sentire il proprio corpo ascoltare quello che ci dice e porsi come fine ultimo ma pur sempre importante il tagliare l' arco di arrivo.
Allora senza dare ascolto a niente, più testardo di un mulo,incurante dell' età che avanza decido che voglio stare nei 90 minuti anche se il percorso abbastanza tortuoso non sia il massimo per migliorare la mia prestazione, idem per la Caterina che cercherà di abbassare il tempo della sua ultima uscita in quel di Empoli.
Il tempo non minaccia pioggia anche se il suo meraviglioso blu è nascosto a più riprese dalle nuvole, non fa troppo caldo, ma neanche freddo e questo non va proprio d'accordo con me, questa mezza maratona è sempre molto partecipata, ci saranno un migliaio di persone, molti ragazzi, e un gruppo di maratonAbili intenti a spingere giovani in carrozzina e che fanno un rumoroso folclore.
La partenza è fissata per le nove e trenta, lo speaker che per l'occasione è il Fiaschi ci avverte che il primo sparo darà il via ad un rappresentante dei cicloni, unico credo in questa corsa di seguito i ragazzi in carrozzina, poi sarà la volta nostra, segno di croce, un in bocca al lupo alla Caterina e via. Neanche siamo partiti e già mi vedo costretto a rincorrere i palloncini dell'ora e trenta, troppo veloci tranne uno che è l' Osimanti, appartenente al mio gruppo sportivo, oggi in versione lepre, lo raggiungo scambiamo qualche frase constatiamo che gli altri sono troppo veloci, starò con lui per circa 4 Km poi mollo, non perché lui vada oltre il ritmo dovuto ma sono io che proprio oggi non ne ho.
Al 15° Km vengo raggiunto dai palloncini dei 95 minuti, anche oggi niente da fare, cerco di stare con loro ma niente da fare, a malincuore passo la mano, obiettivo rimanente non farmi raggiungere da quelli dell'ora e quaranta, è dura addirittura mi fermo ad una fontana per bagnarmi e bere, ho bisogno di acqua, devo sentirmi la testa bagnata, la faccia, non mi capacito perché in questa gara "internazionale" non ci sia mai un spugnaggio, è una delle poche ma penso unica che non lo faccia, eppure credo che il regolamento Fidal lo preveda, come prevede l' allontanamento degli accompagnatori in bicicletta e ve ne erano molti, per farla breve, ma già si capiva dal titolo, oggi è andata buca sia per me che per la Caterina, vabbè ci riproveremo non molleremo certo qui.Il tempo di passare sopra il tappetino dei tempi e tiro fuori la macchina fotografica che mi ero portato appresso e mi fermo per qualche scatto, però quanti sono quelli che nonostante tutto tagliano il traguardo felici della propria prestazione, forse dovrei essere come loro e godere ancora della corsa in se stessa
Tutto sommato una buona organizzazione,rapide fin troppo le premiazioni dei vincitori sul palco, ma anche quelle degli esimi tra i quali non siamo rientrati,ricco ristoro finale ma per chi arrivava dopo le due ore regalava poche briciole, le cavallette non sono solo i tapascioni. Peccato per il solito clacson di automobilisti impazienti, ma di contro vi era anche tanto pubblico sia sul percorso che sul rettilineo finale, mi spiace che lo speaker ad un certo punto lo abbia invitato ad andare ad applaudire i vincitori, il rammarico finale oltre la mancata realizzazione di un buon tempo l' assenza inspiegabile dello spugnaggio.
Claudio Landucci