Il figlio di Marco e Miria Matteoni ci ha lasciato.
Quando un ragazzo, perchè Simone era ancora un giovane ragazzo di 25 anni, muore, subito ci viene da domandarci se sia proprio vero. E poi, avuta la conferma, se questo sia giusto. Ci viene da pensare che qualcosa non funziona nel meccanismo, non si può credere di venire al mondo, crescere, riempirci l'animo di speranze, di progetti, capire che il mondo può essere bello, che il mondo è pieno di tante cose e tutte ci incuriosiscono, per poi capire che il mondo non è per noi, che dobbiamo lasciarlo.
Ognuno, con la propria fede, cerca spiegazioni e motivi per non pensare, per pregare. Resta però il dolore che il fatto ci lascia dentro, quasi senso di smarrimento di incapacità.
In noi si ribella qualcosa e ..... ma ci rendiamo conto che ormai per lui non c'è più niente da fare, come non c'è stato niente da fare per la sua malattia, per il suo lento morire.
Ci sono i genitori, possiamo stargli vicino, come a Federico, suo fratello, alla nonna Aurelia.
Nelle notizie troverete tutti gli orari.
Mi fermo qua. Non ci sono parole. C'è solo un fatto ed è tremendo.
A Simone, che ricordo gentilissimo e disponibile, amico più di quanto io lo fossi, fiducioso in un domani che non era per lui, voglio dedicare un fiore. Un fiore fotografato da Mario ieri nella corsa di Levigliani, un fiore che si trova in alto, verso quei cieli dove Simone cercherà il suo futuro.
Andrea
