Il nostro amico Mario ha attraversato un'annata particolarmente travagliata dal punto di vista muscolare. Del resto il tempo passa, non ci vogliamo fermare mai, usiamo rimediempirici e fai da te (in questa categoria mi ci metto anch'io perchè so meritarlo) ed allora si guarisce ma mai del tutto, si ripara un buchetto e si sfilaccia in un altro punto. Ma noi siamo fatti così....
Ora Mario domenica, ricordando la bella statua della Madonna in località Tramonte, pensando che si passa vicino al Convento dell'Angelo (che per la sua posizione si mostra a tutti i viandanti come luogo mistico, ha pensato, dopo tanti anni che lo pensava solamente, di portare un mazzolino di fiori con la preghiera di poter essere presente la domenica mattina alle marce podistiche.
Quindi quello è stato il clou della mattinata. Tutte le altre foto erano "prima" e "dopo".
Documentato la cosa e spiegato il motivo, ci interessiamo della Sgambata del Ponte.
eccoci alle iscrizioni
ma subito si parte, un giretto per scaldare i muscoli verso Saltocchio e San Pancrazio
ma questi dove vanno?
una villa dopo le sbarre. Sarebbe bello che sono loro quelli che non possono venire di qua, a farsi una bella corsetta, mescolandosi a tutta la nostra varia umanità. Ma purtroppo non è così.
e allora prendiamoci le battute del Mario pisano e toscanaccio che mette in bocca al Matteucci della Domenica
una foto dolce come un gelato all'amarena
mentre la salita è salita
e Aldo se ne viene in buona compagnia
ecco una foto alla vasca che in trentanni che ci passo non ho mai capito. Bello il berretto di Elisabetta all'aviatore, la vogliamo chiamare "la baronessa gialla"? (per i non informati esisteva un famoso barone rosso, pilota, lo so perchè leggevo Charlie Brown)
ecco una bella inquadratura del Convento dell'Angelo
e questa è la foto più significativa di domenica mattina: IL PONTE! questa, per chi lo avesse dimenticato è LA SGAMBATA DEL PONTE e quello è il ponte.
Grazie Mario per tutto. Ti faccio gli auguri per utto, per quello che ho scritto sopra e per quello che mi hai scritto tu.
Andrea