(Fausto al cartello del Monte Serra dove si indicano tutte le notizie sulla avifauna locale)
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Vorno accoglie i podisti che partecipano alla 35° Passeggiata fra i boschi, nella zona industriale di Coselli, dove è posto il ritrovo e la partenza.
(Fuochi all'alba che ricordano imprese d'altri tempi)
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(come la nebbia ai bivii)
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Marzo non si smentisce e questa prima domenica ci riserva una leggera
pioggerellina che ci accompagnerà per quasi tutto il percorso.
A differenza delle altre domeniche non fa freddo e questo è il preludio
alla primavera che sta bussando alle porte.
(e le luci e ombre che appaione e scompaiono)
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Con Giovanni abbiamo deciso di fare la 25 e per questo siamo partiti
verso le 07,30 ( difatti le foto scattate alla partenza dimostrano che noi
siamo fra quelli che arrivano prima delle sette, e purtroppo "quando è buio ..è buio")
(mentre la chiesa di Vorno, con le sue pietre e' un punto fermo sulla via dei pellegrini)
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Solo in prossimità della chiesa di Vorno, con la pioggia che aumentava di intensità,
ci è venuto il dubbio se svoltare a destra per la 19 o continuare, ma subito dopo
sono sopraggiunti Cinzia e Massi e allora non ci siamo potuti tirare indietro.
(eccoli i nostri)
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Queste sono alcune immagini dei temerari di Vorno che nonostante la pioggia, la strada
che si faceva sempre più scivolosa, hanno portato a termine chi, come noi, la 25 ma molti
di più la 32.
(in questa foto i mitici lunghi, sia in altezza che per i loro percorsi)
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Peccato veramente perché la nebbia su in alto con ci ha permesso di ammirare il panorama
che faceva da cornice alla marcia. Il ritorno a Coselli dopo circa tre ore e mezzo,
con una discesa di circa 9 chilometri, ci ha fatto percorrere anche l'argine del Bottaccio.
(una vecchia ombra si arrampica verso Sant'Allago)
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La marcia, con il percorso variato rispetto all'anno scorso, è stata piacevole,
(mentre luci improvvise di passi veloci sopravvengono)
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(e nel chiaroscuro ombre vaganti, ma determinate)
(mentre PierLuigi Rossi scherza, abituato a ben altre fatiche)
(il ristoro in locallità Capannon del Prete)
Unico rimprovero i ristori dove è mancato da rifocillarsi e si sa' che un marciatore,
specialmente sui percorsi lunghi, oltre al tè ha necessità anche di mangiare.
Domenica tutti a San Colombano
Fausto Martinelli
(le perpetue al ristoro del Capannon del Prete)
(un saluto fra gli alberi e l'atmosfera carica di una bella mattinata nella pioggia che bagna il pineto)
(e quasi all'arrivo ci volgiamo indietro per vedere i colori spenti dalla poca luce che transitano sull'argine del Bottaccio)