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LA ROTTA CON I PISANI con selfie di Rossi Moreno

21/01/2019

a cura di Andrea Bartalesi

Andando a La Rotta mi viene il dubbio su questo nome così strano. Un dilemma, due motivi ai quali risalire. Il primo fluviale. L'Arno in questa zona faceva una curva nel tracciato originale e solitamente quando era in piena...rompeva. Altri invece dicono che nella famosa battaglia di Castel del Bosco che si trova a quattro passi, le truppe fiorentine ebbero la meglio sull'esercito pisano che ovviamente passò da questi posti in "rotta". Ma questo mi sembra più un dispetto lucchese, una presa in giro. I lucchesi fra l'altro erano presenti in queste zone e il borgo di San Gervasio,dal quale venivamo sulla via di Palaia, era dei Vescovi lucchesi prima di diventare pisano.

Partiti ci siamo avventurati verso MonteCastello, lo abbiamo visitato velocemente e ce ne siamo andati a vedere le colline che rotolano verso Palaia. Oltre la valle, a nord, San Gervasio vista arroccata. Da questo luogo siamo passati poi, ma solo dietro, con un ristoro piacevole e siamo scesi verso il Cimitero de La Rotta, e su un campo arato di fresco la corsa abbaiante di una muta di cani che rincorrevano e si rincorrevano prima a sinistra poi a destra. Latrati forti ci facevano presagire l'arrivo in fuga di qualche cinghiale perduto senza collare, ma senza esito. Da qui verso Pontedera e ai laghi con annessa vecchia Fornace Braccini. Risalire al luogo di partenza è stato solo un impegno dovuto. All'arrivo una pasta asciuttapiccante e colorata. Un buff con il logo di Vale onlus.

 

ecco il selfie famoso con Gabriele, Enzo e Moreno

un modo come un altro per far vedere i luoghi

E Vale chi è? Perchè questa Onlus?


La vita è strana e imprevedibile da un giorno ad un’altro ti cambia tutto e non hai il tempo per rendertene conto, ti scorrono persone, immagini, situazioni davanti ed è tutto così veloce che non sai dove andrai a finire ma credo che per ogni cosa c’è un motivo, esiste una ragione per tutto, ed ho scelto di non interrogarmi, di non essere vittima di me stessa, ho scelto di non andare alla ricerca del controllo, HO SCELTO SEMPLICEMENTE DI VIVERE, DI VIVERE LA VITA CHE MI HANNO REGALATO, con tutti gli imprevisti, con tutti i dolori, le gioie, le sofferenze, le ricompense, le soddisfazioni che ne fanno parte …. sennò …. che vita sarebbe ?!?! ”

Questa è solo una parte di una lettera che VALENTINA ha inviato alla sua squadra …. non voglio rattristarvi ….è solo per farvi capire il motivo per cui io e Luciano ci siamo presi l’impegno e l’onere di realizzare e portare a termine i sogni e le idee di Nostra Figlia

Glielo Dobbiamo

 

questo si legge sulla pagina della Onlus. Uno dei tanti intoppi di una vita che non solo è strana e imprevedibile, ma anche crudele, intoppi che travolgono situazione e famiglie. Ecco a La Rotta ieri abbiamo camminato anche per Valentina.

Andrea Bartalesi