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LA VERA MARATONA DI LUCCA di Claudio

25/10/2010

a cura di Claudio Landucci

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La mia peggior maratona.
Oggi anche se contro voglia e non per mia decisione corro la maratona della mia terra natale, complice l'onnipresente Caterina e il gentile omaggio dell'iscrizione offertami dal presidente dell'organizzazione, Alfredo Petroni.
Non si allarmino i miei ex colleghi della dirigenza, il titolo si riferisce alla mia prova ed alla sofferenza che ho patito in gara che non ha riscontro nelle mie precedenti partecipazioni sulla distanza Regina.

 

 

 

 


La colpa di tutto ciò ha molti padri, in primis la partecipazione di neanche un mese fa alla maratona di Berlino, di conseguenza la scarsa preparazione post gara ed ovviamente l'età che avanza, in ultimo la scarsa voglia di rimettermi in giuoco ed il tempo veramente inclemente.
Fin qui il preambolo, adesso dovrei necessariamente parlare degli aspetti organizzativi di questa 2°edizione della Lucca Marathon che come da prassi Fidal ha assunto carattere nazionale, dovrei appunto, ma il mio essere stato piccola pedina nella prima edizione potrebbe sembrare agli occhi dei più una rivalsa nei confronti  degli organizzatori se ne parlassi in maniera negativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Voglio comunque per onestà nei miei confronti tentare qualche giudizio sulla kermesse appena andata in porto, tolto il tempo inclemente, ma che non è imputabile agli organizzatori e che rientra nella stagione che attraversiamo, il primo punto a favore di questi è avere coinvolto la medaglia d'Oro olimpica di marcia in quel di mosca Maurizio Da Milano, olimpiade che vide dimezzata la partecipazione di atleti per l' invasione sovietica dell' Afganistan e che in questa occasione si è anche improvvisato starter sparando il colpo di pistola che aprirà le danze, presente anche il più recente campione olimpico di maratona Stefano Baldini.
Cosa c'è poi di meglio che correre i primi 4 Km sulle bellissime mura che circondano l'antica città luogo di molteplici allenamenti per i podisti della piana e non solo. Peccato che poi per forza di cose si debba lasciare l'alborato cerchio per fiondarsi in periferia resa ancora più fosca dalle condizioni meteorologiche.
I primi 20 Km scorrono via lisci come l'olio, senza nessun inconveniente e con gli addetti che nonostante un'acqua veramente pesante non hanno abbandonato la posizione e ci elargivano incoraggiamenti. Il primo increscioso siparietto lo si è avuto al momento di attraversare la via Pesciatina, qui l'inciviltà di alcuni automobilisti ha dato il meglio di sé minacciando gli addetti alla nostra sicurezza, non bastando il solito concerto di clacson cui oramai abbiamo fatto l'abitudine.
Proseguiamo, anche se udire un incaricato  che venivano alle mani mi ha per un attimo fatto venir voglia di andare a dar man forte ai malcapitati, sapendo per certo che se vola uno schiaffo il primo è mio, ma non sopporto l'inciviltà e l' ignoranza.
Passiamo oltre ed entriamo nel comune di Porcari, qui si gioca in casa, il tifo è sfrenato, così come lo abbiamo ricevuto nell'attraversamento di Marlia e successivamente in quel di Lammari, questo vale più di mille artifizi e ti sprona a proseguire anche se oramai le gambe non rispondono più all'appello.
Lasciato Porcari ci rituffiamo nel fastidioso suono irritante dei nostri Amici automobilisti, anche se non si notano interferenze al nostro passaggio, di ben altro tenore la musica offertaci da alcuni improvvisati complessini cui andava il mio, ma anche di altri plauso, peccato che il ritmo lo si percepisse per pochi metri per ovvie ragioni di corsa.
Nel frattempo la pioggia  è scesa su noi tapini  (ed i volontari) ad intermittenza rendendo ancora più pesante un passo già di per sé affievolito dalle scarse energie rimaste.
Adesso entriamo nel tratto di competenza del mio gruppo di appartenenza, l'Antraccoli, ancora incitamenti ma oramai non influiscono più di tanto sull'umore che è se possibile più nero del cielo. Un sussulto lo abbiamo all'arrivo al sottopasso ferroviario perché in cuor nostro già pregustiamo l'imminente arrivo e la fine delle pene, questo guizzo è di breve durata siamo oramai all'interno della cerchia muraria ed il lastricato influisce ancor più negativamente sulle stanche membra, oramai però è fatta, 40° - 41°- ultimo Km, attraversiamo piazza San Martino il cui duomo comincia a rifare capolino dalle transenne che oramai da troppi anni ne coprivano l'aspetto, qui un gruppo di turisti evidentemente  impietositi ci urlano che orami è fatta, li ringraziamo e siamo in piazza Napoleone, costeggiamo la sede dell'expo e siamo nel rettilineo finale, uno sguardo con la Caterina e mano nella mano tentiamo l'ultimo allungo per darci una parvenza di atleti, varchiamo la soglia della fatidica distanza ad accoglierci è Samantha per metterci la medaglia al collo, un pulcino tutto bagnato ma felice di svolgere un lavoro che gli piace, non disdegnando di abbracciare chi madido e barcollante tagliava il traguardo, cosa che le varie Miss si guardano bene dal fare, ovviamente non era la sola ad inzupparsi nell'attesa degli atleti.
Non saprei cosa altro dire, forse il rammarico di essere giunto in un momento di pausa dello speaker e non aver sentito annunciare il nostro arrivo, SCHERZO non mi interessa non si può pretendere che gli speaker facciano una maratona fonica,anzi il buon Graziano ci ha lasciato anche la voce.
Non voglio dare voti a questa maratona, non ne ho dati a nessuna, se qualcosa è andato storto non è avvenuto nel lasso di tempo in cui siamo stati in gara, ma sicuramente almeno per il traffico è andata meglio della prima edizione  a parte il siparietto di cui ho dato notizia.

 

(i primi)

(la prima donna)

 

 

 

 

 

(volti noti e felici)

 

 

(Claudio e Caterina all'arrivo in Piazza San Michele)


Concludo coi ringraziamenti per tutti coloro che sotto un'acqua veramente pesante si sono prodigati per i nostri bisogni. Un grande rammarico, prestazione a parte, è non avere contribuito con la mia persona ad alzare il livello qualitativo della maratona ma solo quello quantitativo e forse neanche quello.
Un augurio di continua crescita al gruppo di Lucca Marathon che, come ha detto il suo presidente nella presentazione della gara il giorno prima, è un sodalizio di Amici che stanno bene e lavorano bene insieme, evidentemente quando ne facevo parte non sono riuscito a cogliere questo aspetto fondamentale o più semplicemente io non riesco a legare con nessuno ed allora ho preferito abbandonare, meglio lasciare un progetto in evoluzione che danneggiarlo.
Non rimane che aspettare i numeri che l'organizzazione elargirà, anche se saranno minori rispetto la prima edizione, ma di questo avevo già detto ad Alfredo che sarebbe stato più difficile ripetersi e superare le presenze dell' edizione numero zero, peccato perché di novità ne hanno messo in campo, dallo spostamento dell' expo in piazza Napoleone lasciando il vecchio punto di piazza San Michele esclusivamente come deposito borse, ristoro e zona massaggi, tutto questo grazie alla vicinanza della manifestazione dei comics che mettono a disposizione degli organizzatori le capienti strutture che necessariamente devono montare con largo anticipo, magari altre maratone avessero a disposizione siffatte strutture.
P.s a contorno della manifestazione c'è stata anche la marcia non competitiva denominata " La Lucchesina"
Claudio Landucci