I nostri amici di Sant'Andrea hanno mescolato le carte e ci hanno presentato un inzio marcia nuovo, cercando di evitarci lo strappo del ripetitore nel finale. Certo è stata una bella trovata farci salire sul colle da un'altra parte e all'inizio quando le forze erano ancora incartate e fresche. Poi c'era da pensare che nel finale avremmo pagato il fio. E questo chiaramente si è verificato con i concorrenti che arrivavano trovando la marcia durissima. Quello però che non possiamo perdonare agli organizzatori è aver fatto condividere questa salita iniziale che a un tratto si inerpicava su un sentiero ripido e scivoloso a tutti coloro che hanno scelto il percorso di 5 km. Ecco questo ci è sembrato sbagliato, azzardato e per niente in regola con le norme del trofeo podistico lucchese e del buon senso.
Noi, incalliti e duri cercatori di fatiche impensate, noi che ci crogioliamo nei lunghi percorsi, acqua vento o caldo, che vuoi che sia, possiamo affrontare tutto, acquitrini o salite interminabili, ma quelli della 5 portano con se i bambini, addiritturai passeggini.
Tutto il resto va bene, rientra nei rischi e nei piaceri delle non competitive. Anche le agognate camelie all'arrivo: due foglionine attaccate a un esile stelo. Rammentavano qualcosa che era successo lo scorso anno ed io non c'ero, ma la cosa stupenda è quello che ci hanno detto come fatto meraviglioso. Dobbiamo ricordare che venendo a Sant'Andrea di Compito, paese delle camelie, era normale che all'arrivo ci dessero una piantina di camelie di Sant'Andrea. Ebbene quest'anno ci hanno detto che quell'esile stelo con due foglie aveva un valore rispetto a quelle più cespougliose degli scorsi anni (ed io di scorsi anni ne conto moltissimi), quelle di quest'anno ERANO PROPRIO di Sant'Andrea. Le altre venivano da fuori. Quel FUORI così vago e vasto...forse dalla Cina?
Ma basta polemiche, io mi sono divertito.
Vediamoci le foto di Ugo.
la Torre di Segnalazione di Sant'Andrea di Compito
mezzo barroccio per ricordare anche se credo che fosse più un mezzo di lomozione per le pianure e non per questi borghi dove il miccio e il mulo con soma erano più indicati
questo più che un'icona sembra una rappresentazione
finestra con ruota (forse ricordi di un convento?)
la bella parrocchiale, alta come si conviene a un edificio che fa pensare al cielo
due fiori di camelie, i cui petali sono macerati dalla stagione, dalla pioggia e dal freddo.
Grazie Ugo per le foto belle in considerazione dellqa pioggerella minuta e fitta che ci ha fatto compagnia tutta la mattina.
Andrea