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LE MIE FOTO A MIGLIARINO di Andrea

21/03/2016

a cura di Andrea Bartalesi

Ho preferito Migliarino alla bellissima corsa di Pescia per un fatto di difficoltà di percorso, preferendo, in questo momento, le pianure che possono essere monotone, di Migliarino. Ma se hai una macchina fotografica...trovi mille motivi per essere curioso.

 

in terra di duchi, i cancelli proteggono nobili proprietà

 

i casolari contadini rievocano vecchie immagine padane, aiutati da atmosfere provocate da nuvole improvvise

bagliori illuminano casolari vicino alle acque

e le case si riflettono aggiustandosi un ciuffo di capelli ribelle che non vuol stare al suo posto, quasi occorrerebbe una..."fermezza"

un cavolo forse troppo piccolo, non cresciuto, rimasto in un lungo campo di foglie vuote che spalancandosi mostrano il taglio di recisione del tondo bianco cavolo fiore mangiato ormai da chissà chi..

questo invece resta, ormai troppo vecchio, troppo fiorito, non commestibile

le pioppete si alternano a neri pini nel controluce e a infiniti campi di grano

e il sole si specchia nei fossi cercando il cielo

i sentieri si aprono nella pineta, fra un sottobosco che sa di muffa e di vecchie ombre

un motorino devastato dal furto, tace incredulo, inutile, senza il suo petulante rumore

un tabernacolo dove non c'è nessun Santo. Forse qui "non sanno più a quale Santo votarsi"

ecco la zona degli acquitrini, per gli animali che hanno bisogno di mettere i piedi "a mollo" e i becchi nel fango a cercar lombrichi

e come in un gioco di specchi l'ombra riflessa si mescola al ramo vero, creando illusioni e indecisione su cosa sia vero e cosa finzione

i podisti intanto se ne vanno verso il loro destino, ingobbiti nella loro fatica con il rumore dei loro respiri senza curarsi del picchio che rumoreggia battendo su cortecce mezze staccate dal tronco

 

ed io mi illudo sul domani inseguendo, a ritroso, un raggio di luce

ma le ombre tornano decise, ci avviciniamo alla realtà della civiltà

una radura mostra i tronchi di alberi abbattuti dal vento e dagli anni

e sui tronchi dimenticati già si depositano le muffe dell'oblio.

Mi sono divertito. Spero che vi siano piaciute anche a voi.

Andrea Bartalesi