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LE PIZZORNE PER I REDUCI dal ns.INVIATO FAUSTO MARTINELLI

05/08/2008

a cura di Fausto Martinelli

Reduce dalla " 2° Maratona del Tortello Trevigliano" dove credo di essermi fatto onore, mi sono alzato assai presto per raggiungere l'Altopiano delle Pizzorne e partecipare alla marcia che festeggiava le nozze d'argento.

 

 


Noi dell'Atletica Porcari siamo tutti presenti anche se ancora con le gambe molli a causa della ribotta della sera precedente.
Sono arrivato verso le 07,30 e cosa assai strana l'amico "Beppe" dei marciatori marliesi era già sul posto( mi hanno spiegato che non voleva perdersi gli insaccati già pronti per essere distribuiti).

 


Anche Nebbia, ancora convalescente, era ritornato fra noi.
Ho ringraziato "Gigi del Lupo" per averci fatto passare una serata indimenticabile e mi sono messo in cammino. Durante l'attraversamento del paese mi ha colpito l'azzurro delle ricotte (alias ortensie) che adornano i giardini delle villette. La quota e l'ora mattutina stemperano la calura che anche in questa domenica di agosto si è fatta sentire.
Durante la marcia incontro molte persone che mi salutano ( Graziella la bionda, più avanti Dino suo marito

 

 e Ida di Zone sempre disponibile a farsi fotografare) ma io proseguo di buona lena e raggiungo il gruppo di Gabriella Marta e Grazie che mi supplicano di essere fotografate (forse qui manca un non).

 (l'amico Beppe dell'Alto Pascio)

 


Alla deviazione della 18 (sempre la stessa domanda che ci facciamo all'arrivo,ma sarà stata ?) cerco di convincerle a seguirmi ma Daniele, categorico, si rifiuta e loro, anche se a malincuore, lo seguono.

 

(Convincimento con le buone o le cattive)

(la quiete dopo l'accettazione "volontaria")

Continuo insieme a Luana e Francesca che lasciata la compagnia procedevano da sole.

 

Poco dopo vengo superato da un terzetto composto da Domenico, Daniele, e "il capitano" che, memore della domenica precedente, era stato quasi a digiuno alla tortellata, per non farsi più staccare.
Al ritorno, in prossimità del ristoro posto alla deviazione 10-18, riprendo la pattuglia acrobatica (loro hanno dato il massimo dopo quanto mangiato la sera precedente) ed insieme mi dirigo verso l'arrivo. Dopo pochi minuti sento una voce che mi chiama, è Marcello

 

 ( ..un gingirillino...) che insieme al gruppo del Presidente ci ha raggiunto quasi in prossimità dell'arrivo.
La marcia è stata piacevole ed il percorso, in mezzo a selve di castagni, ben presidiato. Anche i ristori erano ben distribuiti. Tutti i partecipanti hanno potuto apprezzare questo luogo, vicino alle città, che specialmente in estate accoglie il popolo dei vacanzieri.

 


A domenica
Fausto Martinelli

 

ancora altre foto

 il ristoro volante con Paolo e Astenio

 

Alda e Pallino, ovvero quando il marito rincorre la moglie

 

il Foglia, appena sceso dall'aereo (notare le ali, pardon le braccia), di ritorno dalla Romania

 

 

Agli amici di San Ginese: che fine ha fatto il Perotti?

Una foto e una persona che ci deve far riflettere. Una mamma volante, che corre per il Gallicano, ma abita a Piazza al Serchio e tutte le domeniche si alza prestissimo per essere puntuale alla partenza di tutte le corse del Trofeo. E pensare che molti di noi non sono mai andati a correre a Piazza al Serchio perchè è troppo lontano!!!!

 

ancora una foto di Tullio, a proposito  su Novella 2000 si legge del nostro che alla Tortellata era in compagnia di una avvenente signorina. Svelato l'arcano: era la sua bella figlia.

Scasa Fausto, ti prendo un pochino di spazio 

Una piccola riflessione sulla corsa dell'Altipiano.

Pare che una catena abbia tolto kilometri al numero che già non corrispondeva a quello dichiarato, in modo che domenica era di km 14 invece di 18. Benedetta catena!

Mi viene purtroppo da fare tristi considerazioni sul popolo e gli organizzatori delle marce: purtroppo stiamo invecchiando!

Possibile che su tutto l'Altipiano, pieno di strade asfaltate e bianche, sentieri e viottoli, una catena metta in crisi chi doveva tracciare il percorso?

 Ricordo che un anno in Pizzorna ci fu un organizzatore che faceva parte del gruppo del Lammari che ci volle far percorrere il suo percorso di allenamento abitutuale in estate. Partimmo dal prato e scendemmo alla Palazzina, girammo a destra verso Tubbiano e risalimmo, dopo il paese da Coda o Capo Cavallo (scusate se i nomi sono distorti) per le Pizzorne. Quell'uomo era Leonardo detto Leone. Dove sei ora vecchio Leone?

Andrea