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LE REDOLE SACRE E IN FIORE DI CLAUDIO

29/03/2010

a cura di Claudio Landucci

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Oggi, chissà perché inizio sempre alla stessa maniera, ci dirigiamo in quel di Lammari frazione del comune di Capannori distante pochi km da casa.
Questa ( tra le redole di Lammari ) corsa/ passeggiata che dir si voglia è parte del calendario del TPL e Tre province e vanta già XXIII edizioni: agli albori sicuramente i passaggi attraverso le "redole", piccole stradine di terra battuta che attraversano poderi e campi, saranno state parecchie, ma il progresso  e la fame di case ha presentato il suo conto.
Il gruppo organizzante è ben conosciuto anche grazie alla sua propaggine competitiva, quella delle Lammarine che stamane vegliano su noi poveri tapascioni, non me ne vogliano i più per l' aggettivo, ma qui anche se non sembra vige la regola scritta del non competitivo anche se poi ognuno è libero di dare libero sfogo alle andature che più gli aggradano.

 

(vivaio in fiore)

una bella foto della Chiesa di San Cristoforo in controluce)

(la chiesetta dove si andava a bere quando avevi la tosse)
Il luogo di ritrovo è presso i laghetti isola bassa poco distanti dalla chiesa parrocchiale, da cui sovente partivamo e che oggi in occasione della domenica delle Palme viene lasciata libera di ospitare i fedeli.
Tutto sommato un bel posto, ampio e spazioso con vari posti dove parcheggiare anche se in questa occasione, con la giornata soleggiata, i podisti che hanno risposto presente a questa corsa sono parecchi, molti più che l' anno precedente in cui il tempo alquanto piovoso aveva invogliato molti a rimanersene a casa.

 

 

 

 

 

 

(bellissima marginetta nella terra delle marginette)

 

(la ruga delle suore, con la moglie di Claudio che "scappa")) 

(marginetta colorata, fra Segromigno in Monte e San Colombano Alto)

 

(l'orizzonte oltre al muro)

 


L' ora deputata alla levata stamane giunge più lesta del solito complice il fatto che nella nottata abbiamo spostato avanti le lancette di un ora per via della cosiddetta ora legale, che poi se vogliamo guardare bene è illegale, almeno rispetto alla scansione naturale che regola il nostro sistema solare.
Considerato l' anticipo sul sole la mattinata è alquanto frizzantina, come sempre giungiamo ben oltre le otto e tra una chiacchiera e l' altra partiamo che sono le otto e trenta.

 

 

 

(il portale esterno e sbarrato della Chiesa diroccata)

 

(l'interno, fra immagini sacre, erbe infestanti, rami e nidi di ragno)

 

(altro portale in una mattinata che "sentiamo" religiosa)

 

 

(uno sguardo alla Piana)
Scontato che optiamo per il percorso lungo, vale a dire la 20 km, corsa bella tosta ed impegnativa coi suoi quasi sei km di incessante salita che da quota 25 ci fa giungere sino ai 301 metri di Valgiano. Da qui si comincia a scendere e raggiungiamo la frazione di San Pietro a Marcignano, dove la locale chiesa in parte diroccata resiste comunque all' incuria dell' uomo, più precisamente da chi ci rappresenta intento più ad inserire varie giornate della rimembranza in memoria di questo o quello dimenticandosi poi di salvaguardare ciò che è parte integrante della nostra cultura recente e passata.
Avendo appresso la macchina fotografica di quando in quando mi fermo per fermare per un attimo ciò che d' innanzi ci si para, questo mi costringe ad una continua rincorsa della consorte che neanche minimamente pensa di aspettarmi.
Come detto quasi sei km di ascesa tra ville, casali, filari di viti ancora spogli, ed uliveti a perdita d' occhio, terminata la quale abbiamo altrettanti km di discesa, in cui ovviamente abbiamo un' accelerata dell' andatura e conseguentemente perdiamo di vista ciò che ci circonda; gli ultimi km sono di pianura e ci riportano alla triste realtà che di lì a poco torneremo al solito tran tran quotidiano.
All' arrivo veniva dato pure un rametto di ulivo benedetto, in ricordo che tra poco sarà Pasqua. A noi non è toccato, fortunatamente il resto della truppa era stato dirottato alla Santa messa.

 

(duello al sole, dove al posto della pistola la digitale digrigna i denti)

(ancora un controsole al Presidente e a Nebbia sulla via del Fanini)

 

 

 


Un salto ad onorare le torte senza glutine e non solo che l' amica Rossana ci fa sempre trovare; 2200 circa i partecipanti tra cui una comitiva di Riccione che di "redole" ne hanno viste ben poche ma si sono goduti comunque una bella corsa, ben organizzata, ben gestita anche nell' usufruizione dei ristori dove le persone venivano servite senza la possibilità di toccare ogni cosa. 20,330 i km, finalmente un kilometraggio rispondente a quello dichiarato.
Claudio Landucci