Finalmente Loredana si fa viva!!!
Ma come Saba, il poeta, recitava: "E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore" lei si scusa di non aver avuto foto interessanti da mandare per marce poco adatte o luoghi che non stimolavano la sua fantasia. Meglio un silenzio carico di pensieri a una sproloquio, certo, ma noi, scopriamo che ci sono mancate le sue a volte timide impressioni. Bentornata.
Ed eccola con il gruppo dei suoi amici emigrare un giorno in quelle terre che sanno di mare, con i pini dalla grande testa, aria labronica che fruscia fra le foglie che stanno cadendo per una stagione incombente, su sentieri che conservano molta dell'acqua caduta nella notte e nella giornata del sabato.
Timidamente fanno i 6 km, quasi hanno paura di inoltrarsi in queste terre nuove per loro e non sanno cosa si perdono. Collesalvetti, questo continuo ondulare di colline disegnate dal vento, dolci ma dai sentieri ripidi, verdi oltremodo, con gli squarci di terra dal colore iracheno è un paese da conoscere fino a diventarne amici, intimi.
Lasciamo le mie considerazioni folli ma sentite ed andiamo a vedere le foto che Loredana ci ha mandato:
il ritrovo affollato
una lunga scalinata verso la collina
gli amici schierati e compatti
le bacche rosse occhieggiano fra il verde
un ristoro con la tovaglia a quadri bainca e rossa, un classico
il fango nel bosco non toglie il buonumore
anche se qualcuno non fidandosi ha portato con se l'ombrello
mentre Sara, impavida, preferisce tenere le mani nelle tasche
le tracce del diluvio universale ancora presenti sul territorio
ma i nostri amici sono già all'arrivo
e non resta che tornare alle proprie case, mentre il sole, bravaccio, fa sentire la sua presenza.
Grazie Loredana.
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