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LUCCA NELLE FOTO DI UN PISANO di Mario

11/12/2017

a cura di Andrea Bartalesi

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Ieri mattina a Lucca vivevamo l'attesa. Attesa del cambiamento del tempo, della neve e per chi come me ha fatto il percorso lungo camminando, l'attesa è stata ricompensata, si fa per dire, dai fiocchi bianchi che ci hanno spaventato e ci hanno fatto ritornare velocemente alle nostre case.

Ho guardato le foto che Mario mi ha mandato con la curiosità di vedere cosa lo ha colpito in quel mezzo giro di Lucca drento che abbiamo fatto. Mario è uno che guarda e non si accontenta di vedere come succede alla maggioranza di noi. Cerca l'inquadratura, e nel rossore di un'alba trova come punto focale il lontano campanile di San Frediano, tanto per capirci.

La marcia era organizzata bene e dopo una partenza non indicata con i podisti che palline impazzite di un flipper andavano a destra e a sinistra per rimbalzare e tornare indietro. Saputo poi che la partenza era quella tutti nel freddo annunciato e entrati nelle Mura, un mezzo giro fino all'Orto botanico poi un dietrofront e dai fossi tornavamo in città centro, San Michele, Via Fillungo, e poi uscivamo per MonteSan Quirico, salendo dai frati e scendendo dalla Casa di Riposo, percorso conosciuto, fatto nel senso contario. Sant'Alessio e poi l'argine del Serchio, passerella e ritorno al Coni. Insomma una bel percorso di 16 km.

All'ultimo ristoro del percorso lungo l'addetta al ristoro ci annunciava di aver finito l'acqua e cosa poteva darci. Visto come teneva le mani intonro alla caraffa dove c'era, metà, un tè tiepido ci è mancato il coraggio di toglierle lo scaldino di mano, ricordando le nostre nonne quando nella brace del canestrino di coccio cercavano il filo puzzolente con la punta del ferro da calze...abbiamo deviato su un wafer perchè un fru-fru ti riporta bambino e ti fa dimenticare le avversità. Arrivati velocemente all'arrivo, per paura che abbiano già smontato tutto, vediamo ciottolini di plastica sporchi di pomodoro ma per noi la psata è finita. Ma del resto ci fa male, un po'di tè allungato (almeno qui hanno avuto l'accortezza di trasformare l'acqua in tè). Poi via perchè i fiocchi avevano cominciato a cadere.

Allora sarà bene che i trofei si facciano carico di rimettere un po' di ordine negli orari e nei ristori.

Per esempio il ristoro finale dovrebbe curare di più chi fa le lunghe e non gli abituè dei due km. Quelli, stanchi come sono, si installano davanti ai tavoli e divorano tutto il divorabile, gambi dei tavoli compresi.

Il nostro movimento è fatto da noi superappassionati, quelli che amano camminare e correre come e dovunque, noncuranti anzi esaltati dalle difficoltà. Un po' di riguardo non sarebbe male. Noi siamo quelli del tutto finito e dei tavoli smontati come a Canapino.

Scusate lo sfogo e ora vediamo le bellissime foto di Mario

 

abnche le Tre Province a Lucca stamani

Andrea Maggini di guardia a un asinello spaesato

chi arriva e chi si preparara a partire

la bellezza...il campanile di San Frediano punto focale 

le Aquile Mattiniere di Prato urlano Presentiiiii

appurato dove si va...si va

 

cappelli di babbinatale e il campanile

Mario in punta di piedi per vedersi nel selfie

lei è a Lucca drento

ancora San Frediano

gli atletici porcaresi con Nebbia

le foglie secche sulle MUra

stamani sembra la festa di San Frediano

e della Villa Pfanner

costeggiamo le carceri San Giorgio. In questo punto si riunivano i lucchesi amanti del jazz per ascoltare Chet Baker alle 18 quando era ospite delle carceri lucchesi

se vi manca un Babbo Natale...ne abbiamo uno di seconda mano ma in ottimo stato

l'Antico Caffè delle Muraha perso un'occasione...se avessero per una mattina...caffè "abbollore" per tutti!!!!!

colpi di vento

e poi via

San Martino con il suo campanile a due colori

 

i fossi

Piazza della colonna mozza con la chiesa di Santa Maria Fuorisportam

la solitudine delle bandierine prime

San Michele

Anfiteatro

e da Monte San Quirico guardiamo Lucca e le luci saturate del mattino

Chiesa di Monte San Quirico

le ville dei lucchesi che abitano con "nonclalance"

lungo Serchio

passerella

la cartolina di Mario e l'arrivo dove ci aspettano i fiocchi.

Grazie Mario

Andrea Bartalesi