CEP Questo sconosciuto
Oggi, orfani del TPL, ci rechiamo in quel di Pisa, più precisamente al CEP per correre coi cavalli, almeno così recita la frase di presentazione di questa corsa del tre province e di cui il Lucchese non fa parte. Quest’ultimo ha sopperito con un ritrovo in amicizia alla Bacchettoni lasciando liberi gli astanti di scegliere quanti giri di cerchia urbana fare .
Mi spiace per i “nemici” Pisani ma quando c’è da ritrovarsi per una sgambata mettiamo da parte la nostra provincialità e non ci formalizziamo per un mancato invito scritto, dove c’è movimento noi siamo presenti, questo almeno finché DIO lo vuole.
Quest’oggi il nostro mini gruppo di podisti è rinnovato per un terzo: oltre Filippo e noi due fanno parte della comitiva Contino, Massini (2 Pisani) e Angelo , tutti marciatori Marliesi, unica macchia gialla in un mare di verde sono io dell’Antraccoli. Per l’occasione auto unica e ad essere socializzata per ovvi problemi di spazio è l’ammiraglia famigliare del prode Filippo, in questo modo ovviamo anche alla mancanza cronica di parcheggi e diamo un aiuto pure all’ambiente.
C.E.P., scoprirò poi dopo lungo elucubrare, trattarsi di sigla per delineare un quartiere, sigle al posto di nomi per quartieri dormitorio ,veramente alienante ma vuoi mettere i nostri “Bastardo”, “Pelleria” “Cittadella” per citarne alcuni.
Lasciamo la macchina nel primo buco disponibile anche se non sappiamo quanto disti il luogo di ritrovo, per la direzione basta seguire la scia dei podisti che ci vengono incontro, non perché ci vogliono fare festa ma solo perché sono già intenti nella loro corsa ed il gioco è fatto.
Tre sono i percorsi che ci vengono proposti ed ovviamente noi decidiamo per la 21 Km, tutti tranne Angelo che opterà per la 13 Km essendo al rientro dopo uno stop forzato. Tracciato tutto pianeggiante e per buona parte all’interno del parco di San Rossore e questo già ci ripaga per essere venuti in quel di Pisa.
Questa non è sicuramente una corsa che appaghi la vista con bellezze architettoniche (CEP escluso) ma la bellezza della natura e la giornata soleggiata non ha paragoni e non sminuisce dinnanzi ad alcuna struttura creata dall’uomo, anzi quest’ultimo riesce solo a danneggiare ciò che di bello ci è stato dato in dono.
Una cosa oggi però la ho notata e ne sono stato piacevolmente sorpreso: nessun oggetto lasciato al di fuori dei contenitori ai ristori segno questo di civiltà da parte dei podisti, o forse più solerzia da parte degli addetti nel ripulire velocemente il manto stradale.
Una corsa semplice, totalmente pianeggiante che di tanto in tanto non guasta e serve per rifiatare e poter interloquire coi compagni di viaggio, buona la presenza di addetti agli incroci, ottima la segnalazione fettuccera e frecciaiola, abbondante il ristoro finale, un grazie agli organizzatori ed ai volontari tutti.
Claudio Landucci