Quella di Lucignana è stata una marcia impegnativa. Eppure i kmetri grosso modo erano quelli, oddio veramente c'era stata la variante che ci riportava su un vecchio percorso che non ci eravamo dimenticati, ma i sentieri a volte si chiudono, l'erbe i rovi si intersecano poi arriva un uomo di quelli che non devono chiedere mai, pulisce disbosca fa le legna ed ecco il sentiero pulito e gli organizzatori a capofitto) ma che non facevamo da anni. Era il tratto che per me rimase famoso perchè nella parte più bassa, oscura, avevano seminato un campo di girasoli con il risultato di piante mignon, tipo margherite, con l testa smarrita a forza di girar la testa in cerca di quel sole che laggiù arrivava proprio di rado. E' però un bel tratto, dove sembrava di dover accendere le torce, nel buio, freddo, il ruscello che canta, il guado con le tavole, ma subito il caldo ti ritorna su quella salita che ti riscalda non solo per il sole ma anche per la stanchezza accumulata prima.
E allora in tanti all'arrivo presentavano gli occhi smarriti, quasi da "impresa". Devo raccontare che lungo la strada, scendendo a Gromignana, un gruppetto di ragazzi del luogo, alcuni con la cresta sulla testa, quasi una criniera, tanto che io avevo cominciato a chimarli "i miei cavalli", mi hanno fatto compagnia nella discesa verso Ghivtzzano. Ragazzi tosti, uno piccoletto con una balotelliana gialla sulla testa, era particolramente svelto. Poi l'ho persi da qualche parte. All'arrivo mi sono ricordato di loro e aspettavo il loro arrivo sapendo che nel finale avrebbero pagato la loro inesperienza. Ed infatti è passato diverso tempo, ma sono arrivati a passo di carica. Bravi bersaglieri a cavallo!!!!
Ma ora guardiamoci le foto.
ecco il ritrovo, le iscrizioni, il trattore che porterà il ristoro al campo dei girasoli
si parte e ci si guarda intorno
io immortalato con Claudio da Mario che ogni volta che mi vede fa uno scatto in avanti per inginocchiarsi e scattare un acpolavoro di foto
ci stiamo allontanando da Lucignana
la valle del Serchio è ampia e ci mostra piccoli paesi oltre
dal dentro del Romitorio di Sant'Ansano, dal buio alla luce,
ed ecco il Romitorio, fuori, controsole,
e lungo lo stretto sentiero che ci riporta, sotto, sulla strada asfaltata, un tavolo per riposare, per mangiare, da pellegrini, quello che abbiamo nel tascapane
una Madonnina nel verde
ma si ricopmincia a salire e unn nostro socio si sente gratificato dalla sua capicità di reagire allo sforzo
e sul pianore in cima al colle, un ristoro dove gli inservienti ci sembrano fauni che indossano cuffie igieniche, ci sorprende come vedere le mutande ad un asino che gira per il parco dell'Orecchiella
sotto di noi la meraviglai della Media Valle, con Cardoso oltre la frasca, le penne sempre di Cardoso a far da dominatrici
mentre verso nord cominciando da sinistra il gruppo delle Panie con la Secca in primo piano, l'Omo morto e dietro la Croce,
Salendo veerso destra si incontra il Sumbra e poi nella lunga sequenza di rocce l'Alpe di Sella per terimnare con la Tambura, piccolo triangolo ma secondo monte delle Apuane in altezza
il magico campanile di Gromignana, al quale sono affezionato, ci appare oltre gli alberi, e noi scendiamo verso il Cimitero e ancora più in giù
geometri di vecchi lavatoi
e Coreglia ci appare nella sua magnificenza, una volta tanto alla nostra altezza, noi abituati a guardarla in alto
ecco la vicina Coreglia
l'acqua non fu mai troppa su questi colli dall'aria pura, ma il caldo si fa sentire
e Mario si fa immortalare, scendendo verso Ghivizzano
amciche sorridenti
e il nostro Carmignani psichedelico
mentre un fiore appare come un fantasma, come un lenzuolo macchiato dalle streghe
Mandate Mario nel Sahara e lui tornerà sicuramente con quattor o cinque foto di altrettanti fiori, carnosi, pieni di conspevolezza
qui siamo sotto Lucignana, versante verso il sole, un pagliaio ci ricorda la nostra origine contadina
e il paese mostra le sue basi, dove sorge, dove ha costruito se stesso
certo qui le salite sono veramente micidiali, sentieri ripidi, nell'erba bruciata, sotto il sole
ma poi scendiamo finalmente verso il fresco, dove un tempo splendeva un campo di girasoli smarriti, ecco il trattore della prima foto, ecco gli addetti a ristoro
il ruscello che se ne viene da Tereglio, cantante
il guado
la cartolina di Mario
e una spettacolare foto di Lucignana.
Mario sei un mito,
Grazie di tutto