Il periodo estivo, con un caldo torrido, ci ha accolto in questa corsa che ci porta, nei percorsi lunghi, a visitare molti luoghi del Morianese.
A volte, quasi di sorpresa ti impattevi in un venticello addirittura che sembrava fresco, ma poi il sole ci aspettava nei tratti senza ombre, nemmeno immaginate, nemmeno quelle illusorie degli ulivi, e ci faceva inondare di sudore. Sentieri brulli con pietre e stoppie secche ci facevano salire sui colli fino a lassù, perchè sembrava strano ma c'era sempre da arrivare in cima. Poi la discesa ombrosa su asfalto verso Ponte a Moriano e la bella strada per Aquilea e Mastiano, con una bella variante sterrata proprio nella sua somità. Ecco quelle improvvise ventate ci facevano pensare ai "riscontri" alle maglie di lana raccomandate dalle nostre nonne. Una cosa strana degli organizzatori, per altro perfetti nel loro lavoro, la freccia che ci mandava a destra dove da sempre veniva consegnato il premio, mentre quest'anno avevano cambiato la locazione spostandola a sinistra oltre la strE tutti giravamo intorno all'edificio scolastico e ci guardavamo smarriti come tartarughe che non ricordavano più dov'era il mare.
Ma vediamo le foto che ci manda Loredana, ieri impreziosita da una maglietta rossa.
subito in salita, non ci sono mezzi termini
e la marginetta ci avvisa che questa è terra devota, ogni casa , ogni borgo, ogni paese porta un nome di Santo
ed ecco la chiesa scura, presenza importante ein questa immagine inquietante, nel controluce del mattino di luglio
un monumento ai caduti con un bassorilievo che riporta una scena di battaglia. si esalta il valore, più del ricordo. E' morto l'eroe, non l'uomo. Manca il suo valore alla nazione e non il suo amore alla famiglia che ha lasciato.
ma i nostri podisti godono del caldo, dell'aria, della luce
guardate la bellezza di quella bouganville, inserita in un casolare rivisto e corretto con straia prendisole, coltro a mano, bombola del gas(?)
e guardate con che imponenza Ivano si avvicina al ristoro, l'occhio assetato della signora in primo piano, il suo passo incrociato, quasi una figura del tango
leggera, mentre altri stanno in fila, quasi alla distribuzione del latte a tessera in tempo di guerra. Bella
un nero cane ci osserva di sbiego sotto i lunghi capelli e si domanda che festa sia, oggi, con tanti pellegrini sudati...
il gusto della composizione
i cipressi come punti esclamativi chiedono il nostro sguardo sui crinali
un casolare che sembra un quadro del signorini a Settignano
e invece sono case della nostra gente,
ecco la distribuzione dei premi
il curato di campagna sembra dire "anche questa è fatta e fatta bene"
mentre la sua canina ci mostra la lingua rosa non certo per dispetto
e le donne ritornano bambine e pensano i nipotini che a casa l'attendono. Allora si fermano ancora un po'
bella questa: il lammarese controsole non vede che cavalo stanno facendo davanti a lui e scruta
insomma un bel servizio Loredana, e questo fiore lo firma.
Grazie.