19ª Maratonina del Campanone Lammari (LU)
Con l' arrivo della stagione autunnale, si diradano le corse e con esse anche il mio essere presente in veste di scribacchino su questo sito, magari un sospiro di sollievo per alcuni.
Nella domenica odierna ,dopo avere trascorso la nottata al lavoro decido di prendere parte alla 19^ edizione della "Maratonina del Campanone," oramai una classica nel panorama podistico Toscano, che si tiene in quel di Lammari, frazione del comune di Capannori, vuoi perché essa è vicino alla magione ma anche perché da qui presero avvio le nostre partecipazioni alle gare agonistiche.
In una mattinata dal cielo plumbeo, pronto a riversare su di noi pioggia in quantità secondo i meteorologi riempiamo la borsa con più di un indumento per sopperire meglio alla bisogna, arriviamo verso le otto e fervono ancora i preparativi nella zona di partenza, invece presso il circolo San Jacopo luogo di ritrovo e di iscrizioni è già un brulicare di podisti e questo fa presagire una buona presenza sia numerica che di qualità.
Molti sono i gruppi sportivi che rendono la zona colorata a chiazza di leopardo, tra questi una ventina sono gli afferenti il mio sodalizio, forse il gruppo più numeroso che per l' occasione sfoggia la nuova divisa societaria, presenti come sempre gli atleti degli altopiani,sia in campo maschile che femminile al di fuori della portata dei nostri rappresentanti locali,portando la gara a livelli internazionali.
Come intrattenitore della manifestazione troviamo il nostro Amico Marco Rovai, al momento ancora taciturno ma che nelle ore successive avrà modo di rifarsi, man mano che ci avviciniamo all' orario della partenza le nuvole si diradano, così come i vari podisti che si sono sparsi in ogni dove intenti al riscaldamento o raccolti in piccoli gruppi attenti alle ultime raccomandazioni del loro allenatore.
Quasi ci siamo, in lontananza si sente la possente voce dell' organizzatore (Chiasso) che ci invita a portarci dietro la linea di partenza, la sua voce è talmente forte che non abbisogna di alcun artificio meccanico per farsi udire, non bastasse, come un novello imbonitone si erge sul suo scooter .
Una volta che tutti (?) ci siamo posizionati ci invita ad osservare un minuto di silenzio in suffragio di un suo collaboratore recentemente scomparso e in ricordo di quegli sventurati periti nei pressi di Lampedusa per rincorrere un sogno che adesso giace in fondo al mare, non è facile fare tacere la gente per sessanta secondi, sembrano interminabile ma stavolta ci siamo riusciti; il via alla gara verrà dato dal vice sindaco del comune di Capannori abbassando la classica bandiera a scacchi bianco neri.
La gara si svolge su un circuito di sette km da ripetersi per tre volte, completamente pianeggiante e chiuso al traffico per quanto possibile, due sono i punto di ristoro così come gli spugnaggi, questi ultimi molto graditi e non solo da me, in avvio di gara si sono già formati vari gruppi il primo dei quali è già scomparso all' orizzonte, non so perché ma come sempre non riesco a stare con alcuno di questi, una volta raggiuntone uno se riconosco qualcuno ci scambio due battute ma poi me ne vado, evidentemente il mio sub conscio mi dice che è meglio starsene soli.
Al primo passaggio sotto l' arco dell' arrivo volgo lo sguardo dietro per vedere sul display il tempo, ,sono poco sopra i trenta minuti, un buon passaggio mi dico,col passare del tempo il cielo diventa sempre più blu e un sole caldo ci,mi riscalda fin troppo, al secondo passaggio comincio ad accusare un po di torpore e la stanchezza comincia a farsi sentire, in cuor mio decido di mollare, ma i tanti amici sul percorso mi invitano a proseguire, oramai manca solo un giro, non guardo il tempo, non ha importanza,proseguo riuscendo anche a rimontare qualche posizione su chi è partito forse un po troppo baldanzoso, mentalmente faccio il conto alla rovescia, meno 6,5,4,3,2,ultimo chilometro, novantasette metri è fatta, taglio il traguardo e stoppo il cronometro che in tutta la gara non ho mai guardato, un occhio all' orologio ufficiale e la sorpresa, stavolta che sono partito senza velleità di tempo ce la ho fatta, sono riuscito a rimanere sotto la soglia dei novanta minuti più volte inseguita, la felicità prende il sopravvento sulla stanchezza ed allora ringrazio chi mi ha sostenuto al di là delle transenne, finita la mia gara mi apposto nei pressi del gonfiabile in attesa della Caterina scattando qualche foto, poi al ristoro finale, una sana doccia, mamma mia quanto vuol dire avere la possibilità di togliersi di dosso lo stress e il sudore dopo la gara.
Per un po attendiamo le premiazioni, ma causa un disguido che ha costretto allo sbaglio di strada del gruppo dei keniani questa si dilunga, per cui ce ne torniamo verso la magione, un rapido pranzo e poi a letto, visto che anche stanotte si lavora.
Peccato per quell' errore che ha un poco scalfito la macchina organizzativa,peccato per una mancata spunta degli atleti, peccato per la mancanza del chip, ma per il resto tutto è andato bene, molti i premiati con omaggi di qualità, basti pensare che ai primi cinquanta assoluti sono stati elargiti un prosciutto/ spalla e anche per le altre categorie un buon pacco gara,un grazie agli organizzatori e a tutti i volontari.
Claudio Landucci
Grazie Claudio per il bel servizio da Lammari.
PS= Non so chi legge, ma a me fa molto piacere leggerti e vedere le tue foto.
Grazie ancora
Andrea