Abbiamo visto le foto di Loredana. Ora vediamoci quelle di Mario che ho incontrato sul percorso lungo. Non che lo fosse poi tanto, ma quella salita su per la stradella che io chiamo delle damigiane vuote (mi piacerebbe di più delle damigiane nude, ma non posso dirlo perchè sono vestite anche se in minima parte. Insomma ogni tanto ti trovi due damigiane e ti domandi cosa ci stiano a fre su quel sentiero polveroso con un'erba secca, su terra argillosa, che ti fa salire in alto. Poi arriva il ristoro, poi arriva il sentierino dove c'è da stare attenti per non ritornare in fondo, e allora ti dimentichi le domande che ti stavi facendo.
Quest'anno poi gli organizzatori hanno aggiunto una salita improvvisa, quando ormai ricordavi di essere alle prime case di Camaiore, che ti riporta fra grosse pietre e giravolte, in alto fino a trovare un sentiero che scende non so da dove (forse dal Prana?) pulito e battuto, percorso sempre non solo in occasione della corsa. Insomma anche se duro, hanno aumentato un poco il kmetraggio e ci hanno riportato nel verde e nel fresco.
Insomma tutto sommato, anche se più corta del dichiarato, è una marcia impegnativa, ostica, per i suoi sentieri utilizzati anche nel percorso di "Attraverso i rioni di Camaiore" e con una visita alla bella terrazza dove c'era e ci sarà ancora lo scultore o la scultrice.
Ma vediamoci le foto di Mario
la Chiesa di Marignana accanto alla quale c'è il posto di ritrovo
i partecipanti già devono salire inerpicandosi per le strade prima di partire
e Mario trova un'apparizione gialla
mentre Alvaro ricorda quando la mattina si aspettavano le donne, le muse, che spariscono così velocemente da mettere il dubbio che siano esistite veramente
perchè la donna è sempre una fonte di ispirazione per l'arte
e a Mario gli viene la voglia di darsi alla moto,
ma poi, svoltato l'angolo, vede una bella casa e subito comincia a pensare al bello dell'immagine
come questa stupenda foto, una delizia
e i podisti arrivano compatti quasi pellegrini verso la salvezza, in silenzio, almeno cantassero la Marsigliese
la strada che sale sul Monte Magno ci mostra le sue cose antiche
e girando verso Nocchi il sole ci abbaglia
casolari antichi con le amdolate
e Mario scatta per poter... scattare questa foto. Io in compagnia degli amici Segromignesi, il Pergola con il quale dividerei l'appartenenza allo stesso gruppo, certo non nel tifare la Juve (sono già anche in troppi!!)
quella villa celestina sede di qualche ufficio, in località Nocchi, prima di cominciare la salita, prima della Strada delle damigane
e il nostro Beppe, verde perchè Marliese, sul ristoro dopo la Via delle damigane
e il viottolo continua mentre la valle si allontana da noi
ma poi si torna a scendere, Giovanni con Mario
ed eccoci all'esplosione di colori, di fiori, il ristoro a mezza costa, vicino a casolari bellissimi
e allora una bella foto a sedere sul muretto
ed anche Mario mentre alle sue spalle in alto il colle di Pedona e sotto Camaiore che si allunga fino al mare
Mario che come sappiamo particolarmente i fiori eccolo portarsi a casa questo ricordo
la sora Gina, quela che sembra di pietra, dice al nostro amico, di rivestirsi, ma lo fa con quella grazia che solo le comari di una volta avevano
con Mario invece la sora Gina condivide la perplessità di queste Muse che sembrano sante per le loro apparizioni nei momenti meno pensati
certo queste bouganville sono uno spettacoloa
e contionuiamo sullo stretto sentiero
e in una ripresa verso l'alto arriva Marco Cecchella
ed ecco i ricordi, le cartoline tipo "un saluto da Marignana"
belle e spettacolari che avrei voluto inviare a chi so io.
Ma ognuno lo può fare oggi, Mario è contento. Vi regala le sue cartoline, voi prendete penna e calamaio e scrivete "un bacio da Marignana" e la vostra firma.