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MATRAIA DI AGOSTO BELLA MIA TI RICONOSCO servizio di Claudio

09/08/2010

a cura di Claudio Landucci

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Matraia d' agosto bella mia ti riconosco, ovviamente riferito a questa bella corsa.
Dopo le fatiche di ieri in quel di Vorno, oggi per defaticare (?) niente di meglio che una sana scarpinata e che scarpinata per l' odierna corsa del T.P.L. che si tiene appunto in quel di Matraia, paese che domina tutta la piana di Lucca e posto sulla strada che porta all' altipiano delle Pizzorne, su questa strada ci condurranno le nostre gambe, 1 Km circa di discesa e poi comincia la salita, circa 4 Km che non da respiro, una volta raggiunto il suo apice (848 M.S.L.M siamo partiti da quota 420 ma siamo scesi fino a 377) deviamo in un ampia strada che costeggia tutta la montagna al riparo dai caldi( fin troppo) raggi del sole.Devo dire che il panorama che da ogni punto di vista ci si para innanzi è veramente bello, scorci di panorama che  come cartoline rimangono impresse nei nostri occhi.

 

 

 (gli amici)

 (le iscrizioni)

 (il presidente Ruggero)

 (chi va, chi viene. Caterina va)

 


Ai vari ristori cui ovviamente ci fermiamo, troviamo modo di scambiare sempre qualche parola ed impressione sulla corsa in questione, la cosa che più mi dà fastidio è notare l' inciviltà dei frequentatori delle nostre corse o passeggiate che dir si voglia nel lasciare bicchieri ovunque lungo la strada alla stregua dei ciclisti professionisti e che per forza di cose non hanno il tempo di gettare le loro borracce negli appositi contenitori predisposti dagli organizzatori.
Non è per voler rimarcare la mia indole Ecologista, ma è possibile che vedendo tutto quello che succede nel mondo per colpa della nostra cosiddetta (in) civiltà apportatrice solo di inquinamento non si riesca nel nostro piccolo a limitarne i danni?, quanto costa fermarsi un attimo in più per gettare il bicchiere non centinaia di metri oltre il ristoro, ma nel sacco che poco oltre viene predisposto, evidentemente tanto, qui nessuno è pressato dalla competizione ma evidentemente è un incivile, altra alternativa non vedo.

 

 

(una pietra, una data, un rubinetto, l'acqua)

 

(l'emblema di Matraia, la pietra in versione moderna, mentre Lucca è piena del Macigno di Matraia, nelle facciate delle ville patrizie, nei davanzali, nelle testate d'angolo)

 

(una bella foto dove sembra non mancare niente: un primo piano che ti da profondità, il verde che addolcisce la vista, la chiesa di Matraia in basso, le case e Lucca sullo sfondo)

(inseguendo Caterina sui lunghi 4 km di salita verso la Palazzina)

 

 

(una visione nitida nell'aria trasparente del mattino)

 

(ecco la pietra anzi i bicchieri dello scandalo. In questo caso però credo che lo scandalo sia limitato. Sai Claudio se il podista crea un mucchietto di rifiuti è facile per l'organizzatore, che non ha messo scatole a sufficenza, andare a raccoglierli. Il male è quando vengono tirati dietro ad un cespuglio, così da non essere visti, che la cosa diventa complicata)

 


Scusatemi lo sfogo ma proprio non riesco a sopportare questo spregio per la natura, anche se siamo di passaggio, anzi siccome siamo solo di passaggio in questo mondo e niente poi ci appartiene, dovremmo averne rispetto e garantire alle generazioni future ciò che di bello abbiamo potuto godere noi.
Continuando la nostra corsa, terminato il tratto di falsopiano all' interno del bosco troviamo la discesa intervallata da vari strappetti che complice la stanchezza che affiora sembrano tanti piccoli Mortirolo di cui non vedi l' ora che finiscano, poi finalmente si ode una musica, è questo il segno che siamo quasi in drittura d' arrivo, arrivo che ti ritrovi subito innanzi quasi un miraggio dopo tanto peregrinare.
Bella corsa, bel percorso e ben segnalato, ristori con personale gioviale e ristoro finale più che sufficiente alla bisogna, almeno per quello che ho potuto vedere essendo tra gli ultimi arrivati, grazie agli organizzatori ed un arrivederci alla prossima edizione DIO volendo.
Claudio Landucci

 

 

(una foto a testimonianza prima che sparisca per sempre)

 

 (la Brancoleria. Il primo paese a destra in basso Ombreglia di Brancoli, quello sopra all'estrema destra, Piazza, danno la possibilità alla corsa di Matraia di un "allungo" impegnativo e spettacolare. Scendendo da Tubbiano, quando comincia l'asfalto, dopo 100 metri a destra parte la Via Crocetta, falsopiano di un paio di km sterrato, bello. Si incontra una larga strada sulla sinistra che scende, sterrata. Dopo qualche tornante fra i pini, al fresco, si trova l'asfalto, la discesa diventa più ripida, si giunge alle prime case di Piazza, si attraversa il paese, poi a sinistra e ancora sinistra per Ombreglia, si bene alla chiesa, si sale, dopo un breve falsopiano, a Deccio. Prima di entrare in paese si  prende a sinistra, ancora asfalto, ottocento metri dopo ci ritroviamo sul percorso della marcia di Matraia e precisamente quando si lascia l'asfalto per il falsopiano sterrato che ci porta al ristoro della Garfagnina. La bella marcia di Matraia con questa variante diventa spettacolare))

 

 

(ed ecco Deccio, ultimo paese della Brancoleria prima di salire in Tubbiano)

 

 

 

(Caterina inseguita dal... maresciallo. Improponibile. Ci fa pensare al film Guardia e Ladri.)

 

 

 (il rosso del cocomero alla deviazione della "Garfagnina", quando si lascia la strada che scenderebbe a Tramonte per risalire il "Mortirolo" come lo chiama Claudio)

( e dopo 20 km cosa c'è di meglio di fare salotto con gli amici? Cinzia e Massi, Elisabetta e due amici parlano delle ferie. Chi è tornato ha ancora gli occhi pieni dei riflessi del mare di Sardegna, gli altri pensano ai verdi prati che trovereanno in Trentino)

 

 

(ma l'orologio di Claudio, il Garmin, ci da la cruda verità, i dati nudi di una bella corsa)

 

 

(e il ristoro, sebbene Claudio sia fra gli ultimi partiti (ma non arrivati) dimostra che c'è ancora tanto bendidio)

 

Grazie Claudio, foto bellissime, cronaca perfetta, sei un punto di riferimento.