Home  -   Chi Siamo  -   Cronache  -   Calendario Corse  -   Porcari Corre  -   News & Eventi  -   Il Medico Risponde  -   Tabelle Allenamento  -   Spazio Video  -   Contattaci
Home   -  Cronache   -  Cronaca

MICHELOTTI, GEMELLI E NON, SUL RONDINAIO foto Michelotti

15/09/2010

a cura di Nicoletta Bertuccelli

vedi Gallery
202-IlDenteeilgomito
205-StefanoGiancarlo
211-Semprepiudura
214-Versolacima
217
228-Lagopiatto
231
232-Versoilrondinaio
238-Inaltoilrondinaio
254-Semprepiudura
262-Guasiinvettaalrondinaio
270-Unapiccolapiramide
267-Vettadelrondimaio
287
289
294-Ilveteranodelbosco
296-Sulritorno

I FRATELLI MICHELOTTI SUL RONDINAIO

Ricevo dai nostri amici delle foto scattate alcuni giorni orsono durante una loro gita sui monti dell'Appennino in zona Abetone.
Belle immagini di una mattina di sole e di impegno, con quella sete verso l'alto che da sempre ha mosso gli uomini.
Dai titoli delle loro foto e per quella conoscenza che ho della zona cercherò di identificarne il percorso. La partenza è dal Sestaione: subito una bella immagine. Si sale al Lagonero, e subito entriamo nella conca fra le Tre Potenze, il Gomito, mentre a sinistra si scorge Campolino, a destra i Denti della Vecchia ci nascondono la Fariola.

(Sestaione)

(Giancarlo e Lamberto, sulla sfondo i Denti della Vecchia e il Gomito)

 

(Lagonero)

 

 

 

(i Denti)

 

(suprimo dente dei Denti)


I nostri amici decidono di andare sulla vetta dei Denti, c'è da stare attenti, ci si arrampica, arrivati in cima, salitella breve, tanto per scaldarsi, decidono di tornare indietro senza fare il crinalino, famoso per le sue pietre smosse (da qui il nome di Denti della Vecchia).

 

 

 

 

 

(sui Denti con lo sfondo Tre Potenze

 

 

(Lago Piatto con Seggiovia che scende in Val di Luce)
C'è tempo per ammirare le Tre Potenze prima di specchiarci nel Lago Piatto. La seggiovia interrompe gli spazi, sotto di noi la Val di Luce.
Attraverso il Passo d'Annibale si dirigono verso il Passo di Giovo e di qui al Rondinaio. Sotto di loro, a nord, il lago Torbido ma devono guardare dove mettono i piedi, l'impegno diventa importante, meglio fermarsi un attimo, tanto per riposare e per guardarsi intorno. C'è tutta la Val Fegana che straripa nella media Valle del Serchio.

 

(Rondinaio, mentre Stefano guarda il Torbido)

 

 

(un attimo di riposo)

 

(sulla valletta si scoprono le nubi basse)

(ecco la croce del Rondinaio)

 

 

 

(dietro a sinistra le Gobbe di Cammello e sulla sfondo il Monte Giovo, se vi poteste alzare sulla punta dei piedi, in basso a sinistra vedreste il Lago Santo)

 

 

 

 

Ma la vetta del Rondinaio è vicina. Ed infatti la croce li attende: sotto la croce una pentola contiene il libro dove ognuno è tenuto a segnalare il suo passaggio. Quando, purtroppo qualcuno si perde nei monti questi libri delle vette servono per vedere se è passato da lì.
I nostri amici si volgono verso Nord ovest e seguono la linea di cresta attraverso le Gobbe di Cammello verso il Giovo. Seguendo la cresta e poi una strada campereccia si può arrivare tranquillamente a San Pellegrino in Alpe. Sotto splende il Lago Santo.

 

 

 

 

(Stefano si specchia per un suo privato desiderio: da quando è nato ha visto sempre due gemelli, mentre di lui ne era stata fatto una copia sola. Cercava quindi nel riflesso un'altro lui così da poter diventare pure lui gemello)

 

 

(Lago Baccio)

 

 

(ancora un riflesso nelle acque increspate del lago)

 

I polmoni si riempiono di aria e di fiera contentezza: ma il tempo passa, Lamberto Giancarlo e Stefano decidono di tornare, dal Passetto del Rondinaio scendono al Lago Baccio che, grande, sembra anticipare il Lago Santo che è a poche centinaia di metri, ma tornano verso il Passo di Annibale, non prima di aver gettato uno sguardo al Turchino. Prima del Lago Piatto lo sguardo scende verso la Val di Luce.

 

(la Val di Luce, vista insieme a quello che io ho sempre chiamato, a torto o a ragione, Albergo Mussolini)

Ecco, ho cercato di immaginarmi la passeggiata, seguendo, come indizi le bellissime foto e fidandomi della mia memoria visiva.

Certo se si ama la montagna i luoghi restano impressi come un volto amato e anche se non ricorderai la piega della bocca, sentirai dentro di te la presenza .

Comunque , se ho sbagliato, perdonatemi. Quello che vuol essere questa cronaca è la testimonianza di come si possa vivere una giornata sulle vette a due ore da casa, in silenzio, pieni di luce e di aria.

 

Grazie a Lamberto, Giancarlo e Stefano per averci permesso di condividere le loro sensazioni

Andrea