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MOLIN NUOVO CI MANDA PER BORGHI ARROCCATI di Andrea

19/02/2019

a cura di Andrea Bartalesi

Gli amici di Molin Nuovo, borgata fra Chiesina e Borgo a Buggiano con la scusa di farci vedere 5 Comuni, ci hanno mandato in giro per quei borghi arroccati, facendoci percorrere sentieri antichi che molti non conoscono. Questo grazie all'attività di un amico, il Ferretti, grande podista leggermente masokista, che si diverte a metterci in crisi, e quando glielo rinfacci (nota bene con dissimulata gioia) ride come una chioccia con i pulcini. Te lo dico con il cuore, Ferretti, grazie. La marcia di domenica è stata un' ulteriore evoluzione del vecchio percorso. Siamo saliti dal Borgo a Buggiano, lo abbiamo visitato in lungo e in largo (anzi dal basso all'alto), mura di pietra e case di mattoni, orti con agrumi di cui gli abitanti vanno fieri, la chiesa in cima e la torre, dando l'idea subito di un paese verticale.

Poi, discesi, siamo andati verso Colle, che ci guardava quasi dire "Voglio vedere se da me non vengono..." corrucciato, e infatti siamo scesi giù nel fiume e risalita la strada, bella, in salita ovviamente, a giravolte oltre una chiesetta antica fino a che ci sembrava di essere a Malocchio e solo allora abbiamo preso un sentiero largo e selvaggio, con il sole che ci coccolava e ci faceva l'occhiolino, scendendo fino a Stigliano. Io pensavo che tutta la salita che avevamo fatto ce la stavamo giocando in quattro e quattrotto.

A Stigliano un ristoro e una pianta di mimosa esplosa, i pisani di Bientina con il loro buonumore, una foto dove ci siamo entrati tutti, meno una ragazza che se ne stava in disparte e si mangiava sorridente un panino, e noi...vieni...e lei mangiava il panino...

Moreno e Enzo cercavano le posizioni migliori, come alla partenza di una maratona....

Ma subito risaliamo verso La Costa che ci aspettava sorridente. Sulla salita qualcuno si lamentava perchè diceva di essere venuto a "correre" e non a camminare, ma la salita era dura. E' tipico del podista lamentarsi quando si incontrano strappi di salita impegnativa.

Ma se ci pensate bene, anche Gesù Cristo rivolgendosi al cielo disse...Padre allontana da me questo calice....e Lui sapeva bene di esser venuto proprio per bere quel calice...

A La Costa nemmeno il tempo per capire dove siamo che saliamo al ristoro preparato privatamente dall'Agriturismo La Costa, pane casereccio con olio "del suo", un sapore di olivo fra gli ulivi, salendo, con le dita unte e la bocca sporca e il sole che rideva in cielo e sghignazzava con queli che continuavano a lamentarsi per la salita ..."ma dove hanno trovato tutta questa salita..."

Finalmente la strada che ci porterebbe a Malocchio, ma noi scendiamo a Uzzano. Quasi ci restiamo male che non ci fanno visitare il paese (ma noi lo avevamo già fatto con la marcia di 15 gg fa di Santa Lucia e ritorniamo in basso, per risalire a La Costa, nessun sconto. Scendiamo a Santa Lucia, il tempo di vedere i ragazzi del rugby che si allenano e via verso Molin Nuovo.

All'arrivo fetta con l'olio o salsiccia, ma ormai siamo soddisfatti e andiamo verso casa benedicendo il Ferretti e i suoi amici.

Ora vi faccio vedere alcune foto, cercando di dare l'idea di come i borghi fortificati ci seguissero con gli occhi e quando sembrava averli dispersi, eccoli riapparire dietro alberi neri in controluce.

 

 

 

 

 

 

il municipio e la Chiesa

lo Spaventa aspetta i passeri

verso Colle di Buggiano, un tabernacolo, una preghiera..

 

Colle e Buggiano nel controluce

la lussuriosa mimosa di Stignano

 

La Costa ci osserva avvicinarci

e subito Uzzano petto in fuori prende il proscenio

e ci porteremo via , come un regalo, questa immagine.

Grazie a tutti coloro che si sono adoperati in questa marcia.

Andrea Bartalesi