Ugo ci manda le foto di Cascine di Buti e contrariamente al solito non aggiunge i suoi commenti un po' in rima, un po' schorzosi, ma sempre piacevoli.
Certo la marcia i Cascine di Buti richiama agli occhi il Serra, i sentieri da cinghiali, i castagni spogli, le antenne del Serra che ti sembra di prendere in mano solo se le alzi davanti a te. La corsa di Cascine di Buti è ghiaccio e fango ci sono radici come trappole per conigli, sassi rotolanti e traditori, è ristotri inconsueti e felici dove puoi vedere donne nude che ti invitano a una sosta erotica (ovviamente in manifesto e non manifeste) ponci al mandarino umanti che riconosci dal loro colore rosa tenero che ti insospettisce differenziandosi dal thè. Un ristoro offre la trippa di cinghiale e quasi ti viene da credere che sia come il latte di gallina, quasi altrettanto buono, ma poi guardi e nel piatto c'è fumante la trippa di cinghiale. Ma per chi cerca i sapori forti c'era la soppressata. La corsa di Cascine di Buti è anche trenta km, con l'escursione oltre il Serra i sotto, in quello che senz'altro si chiamava Serra di sopra. Insomma ripensando ai 25 km che io ho fatto, vedendo le foto di chi, come Ugo, è costretto a limitare la propria partecipazione ai percorsi brevi, quasi mi dispiace per loro.
Ma vediamo l'arte di Ugo nei suoi scatti.
intanto vediamo il tavolo delle iscrizioni, così abbiamo la certezza di esserea una marcia pdoistica
paesaggi che stridono con i freddo pungente: il sole che nasce li colora di morbidi colori
e scorci di paesaggi fra gli alti alberi
passaggi che sembrano rinchiuderci in segrete antiche
il giallo che nel verde spicca e ci da un colore diverso fra quelli invernali
guardate la bellezza delle ombre, sembra che siano loro a partecipare portandosi dietro coloro che le fanno
una vista sul padule ancora pieno d'acqua
e la discesa che porta i nostri eroi al traguardo, con l'ombra, ancora quella, massiccia i Ugo.
Grazie Ugo per il tuo contributo. A presto.