Il sabato pomeriggio dedicato alla Strapazzata pisana. Bella manifestazione, ormai storica, per la quale i pisani si riversano nel Parco di San Rossore, assaporando la natura che sembra da privilegiati. Sarà perchè fino a pochi anni orsono una parte di questo Parco era solo per il Presidente della Repubblica. Sarà perchè anche ora non si può visitare tutto e viene fatto di lanciare lo sguardo oltre il limite per cercare quello che non c'è. Sarà per gli animali, che a volte vi si incontrano. Io, sudatore incallito, ho sentito finalmente la maglietta appiccicarsi alla mia pelle finalmente con il piacere del fresco frizzare, dell'alternarsi del sole e ombra, di sentirsi parte dell'habitat circostante. Mario, senza la sua musa ispiratrice, se la cava benissimo, prendendosela con calma, tanto che negli ultimi viali si è trovato solo. Ma vediamo alcune di queste foto, le altre nella gallery.
e alla partenza Aldo è pronto con la sua bike per andarci a riprednere lungo il percorso, sopravanzarci diverse volte, essere pronto al nostro arrivo
e al tavolo delle Sbarre, due sorrisi diversi, dove il carattere si rivela,
mentre Nebbia e il nostro presidente aspettano l'ora della partenza
ed una bella foto dei competitivi pronti allo sparo, con dietro i non competitivi che aspettano, una convivenza possibile
la partenza dei competitivi con Marco
in questa foto Alvaro sembra urlare il nome di CRistina, rimasta a casa, affaccendata da chissà cos
un gruppetto dell'Atletica Porcari
mentre al controllo il Bini sembra sgambettare inconsapevolmente una giovane partecipante
questa bella foto ci mostra la compartecipazione, i bimbi in bici, ognuno con il suo passo
e mario, come al solito mette in bocca ad Alvaro le sue battute
prima di salire su un "predellino" ed avere la tentazione di fondare un partito nuovo
ma i lunghi viali chiamano, lo sguardo si riposa, le gambe cercano di spendere niente di più pensando alla Marcia delle Ville di domani
mentre due amichette si sorridono abbracciandosi
e le donne amministrano il ristoro con gioia
e allora Mario pensa, la sera, a come dopo aver divagato, si sia trovato solo sul percorso
ma arrivato in tempo per immortalare la dzanza dell'asciugamando di un odalisco
Alvaro che ritira la coppa
salutare il pino che lui chiama "Amicone". Si può essere amici di un pino? Credo di si, e sono sicuro che non ti deluderà mai!
allora ricorda la carrozzella del parco incontrata durante la passeggiata
la bella pubblicità alungo la strada del ritorno
e ripensa alle piante, a quelle che approfittano delle altre, vagabonde, che succhiano la linfa di chi si da' da fare, tanto da portarle in fin di vita. Non sa l'ignara approfittatrice che la morte della pianta sarà anche la sua morte. Cosa da riflettere a fondo.
e chiudendo il servizio Mario ci manda un albero ignudo, uno scheletro, quasi un monito: Attenzione, amici, il Parco, la natura, gli alberi il verde, il sole, molto dipende da noi. Pensiamoci prima. Dopo potrebbe essere troppo tardi.
Grazie Mario