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NON CI SIAMO FATTI MANCARE NIENTE foto di Ugo

18/03/2011

a cura di Ugo Giorgi

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Ieri mattina Molino d'Egola, piccolo centro vicino a San Miniato, le bandiere sventolavano. Sventolavano anche a Cigoli, gruppo di case che sovrasta Molino, perfino bandiere Sabaude, con lo stemma reale al centro del bianco. Senz'altro tornate a riveder la luce dopo periodi di oscuro riposo in qualche cassettone. Siamo partiti con l'inno, qussi tutti in fila, come una volta, addirittura con il nastro tricolore come ad una inaugurazione. E del resto stavamo inaugurando i secondi 150 anni dall'unità d'Italia. A tutti un fiocco bianco rosse e verde da apporre sul petto.

Abbiamo corso, sui bei colli, su sentieri ripidi, durante una breve tregua della pioggia, assaporando i nostri umori da podisti, sudando: abbiamo portato le emozioni nel nostro mondo. Partendo insieme chiaramente si erano formati gruppi numerosi, ma poi, con il passare dei minuti, ognuno aveva vicino i suoi amcii di sempre: vogliamo essere prosaici? Ebbene, se pensiamo alla festa, si poteva pensare che ognuno portava nelle sue famiglie, fra i suoi amici, la celebrazione avvenuta.

Ci piaceva anche correre e impegnarci, ma questo faceva parte della nostra indole, non per la ricorrenza.

All'arrivo un portachiavi tricolore.

Dopo esserci cambiati, vcavalli, vessilli al vento, pensiamo alla famosa bruschetta di Molino che non abbiamo mangiato e come trainati da una stella torniamo nella zona arrivo partenza.

Ed ecco che ci troviamo nel cuore della manifestazione. Un drappello di garibaldini. con la cavalleria (certo non erano mille e di cavalli ce n'erano tre, ma che importanza può avere questo ai nostri occhi ? E quando tutto stava procedendo verso la fine, un rumore dal cielo, eccole, eccole, diceva qualcuno, ma cosa le Frecce Tricolori? No, ma che Frecce Tricolori!! Un aereo, un deltaplano a motore, con le sue ali di farfalla, con le scie, tre scie, tutte lui le lasciava, tre scie che non potevano non essere verdi bianche e rosse. Tre passaggi, arrivava annunciato da un rumore che diventava importante e poi se ne andava con il suo volare traballante, da insetto, da volontario del volo.

Mi sono sentito bene. Ho pensato ai Fori Imperiali alle vere Frecce Tricolori, ai fumi tricolori, alle sfilate megalattiche, dove le divise si mescolano. Ero contento di essere a Molino. Mi sembrava di festeggiare in questa manifestazione "fatta in casa" tutti coloro che avevano contribuito a fare l'Italia, quella vera, quella dei Fori IMperiali, ma in maniera discreta, senza clamori dei media, quelle persone che lo avevano fatto e basta, lo avevano fatto perchè quello era il loro dovere di cittadini, perchè quando si erano alzati la mattina avevano sentito di essere cittadini d'Italia e non potevano fare niente di altro.

Non ho pensato a chi non c'era, a chi aveva da lavorare sul territorio, a chi è stonato e sentire l'Inno gli da noia alle orecchie, a chi per un voto vende se stesso. Ho pensato positivo e già questo è un miracolo del quale devo ringraziare gli amici di Molino d'Egola e di questa mattinata che univa la corsa alle emozioni.

Ma ora guardiamoci le belle foto di Ugo che era presente.

prima di partire c'è da mettere il fiocco e va messo secondo regole canoniche, non a casaccio...

 

ma è subito tempo di partire

 

ed ecco i nostri eroi schierati. Renzo e Sergio, ricordando la Maratona di Budapest di 150 anni fa... sono in prima fila

un fauno bianco con fascia tricolore tglia il nastro... e scappa

ed eccoci incamminarci verso Cigoli

 

Nebbia aiuta Gino mentre Angela osserva sorridente

altri porcaresi se ne vengono tranquilli

mentre qualcuno ha fatto della bandiera una maglia

 

il tricolore svetta sul campanile di Cigoli

 

purtroppo le campane suonano a morto, ma questa è per un funerale che viene celebrato in contemporanea.

 

ed eccomi trafelato, non per la corsa, ma per aver urlato a Ugo a lungo per farmi fare la foto!!!

si susseguono gli arrivi

 

e... s'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo....

bellissima foto, garibaldino a cavallo, il vessillifero, mentre Garibaldi attende sullo sfondo

 

e allora tutti dietro.... come ragazzi che seguono la banda, una banda qualsiasi, basta che suoni.

 

 

Il servizio di Ugo finisce qui. Purtroppo non pensava che poi la festa continuasse...peccato.