Fortunatamente nel nostro panorama podistico non ci sono solo corse annullate, sospese o rimandate, anche se il momento congiunturale non è dei più favorevoli qualcuno ci regala la possibilità di continuare di poter svolgere uno dei nostri passatempi preferiti, l' occasione ci viene da una semi sconosciuta gara che si tiene in quel di Palaia, amena porzione del comune Pisano, scovata nella sezione gare di alcuni siti di riferimento.
Di questa corsa si sa pochissimo, la sua distanza la sua ubicazione e niente di più, niente sul tipo di percorso, ne sulle premiazioni, con queste scarne indicazioni decido comunque che sia il caso di parteciparvi, in questa avventura oltre la Caterina coinvolgo nuovamente l' Amico ROVAI Fabrizio, mi serve un autista (scherzo) perché smonto dal turno di notte e francamente vorrei evitare di guidare.
Seguendo le indicazioni del G.P.S troviamo facilmente la località che ci ospita ed arriviamo colà verso le otto e venti, il ritrovo è posto presso l' Eremo di San Martino, edificio costruito nel 1280 e sede anche del museo contadino, posto su di una collinetta (183 Mt) sperduto quanto basta per assolvere alla sua funzione di beata solitudine.
La mattina oramai rispecchia in pieno la sua stagione, nuvolosa, nebbiosa e con un primo freddo, fortunatamente non piove una tipica mattinata da letto ma che invoglia comunque un centinaio di atleti a darsi appuntamento in questo posto, pochi ma buoni come si suol dire, infatti si sono presentati per questa prima edizione nomi di tutto rilievo nel panorama podistico Toscano, pochi anche i nostri portacolori, oltre al sottoscritto e Rovai, a timbrato il cartellino della presenza anche la GIANGRANDI Chiara ed un altro atleta di cui prima o poi mi ricorderò il nome.
Fatta l' iscrizione, attendiamo l' ora della partenza fissata per le ore nove, ma un contrattempo dovuto al maltempo delle ultime giornate fa si che questa venga ritardata, un albero si è posizionato sul percorso e gli organizzatori devono decidere se cambiare il percorso o con le dovute attenzioni farci correre sul tracciato originale, tra le varie indicazioni dateci e poco sentite stante il vociare degli astanti è che non saranno 10 i Km da correre ma circa 11.800, niente punzonatura, niente sparo si parte così alla buona quasi un passaparola.
Partiamo subito in discesa per circa 2700 metri, poi un lungo tratto di falsopiano di Km 4,300 e poi cominceranno le pettate,che sono di per sé impegnative, oggi per il terreno veramente pesante reso viscido dalle abbondanti piogge di questa settimana orribilis, per ogni passo che si fa in avanti, uno lo si fa a ritroso, sempre che non si lascino le scarpe nel fango che ce le attanaglia, ancora peggio va quando ci ritroviamo in discesa, allora si che stare in piedi è veramente difficoltoso, non resta che aiutarci afferrando qualche sparuto ramoscello per non trovarsi col popò in terra, questa fase si protrarrà per circa 2500 metri, poi la strada ritorna bella, ampia e priva di asperità fino all' arrivo, finalmente è finita, con un tempo di percorrenza spropositato, oltre l'ora e 6 minuti.
Tutto sommato un bel tracciato anche se minato dal maltempo e che in parte si dipana su quello della pesticciata bianco gialla che si disputa a giugno, tutto al di fuori del traffico cittadino e immerso nella natura, bravi gli organizzatori, con nessun intoppo se non per l' albero caduto e che ci ha "rallentato" l' andatura.
La gara al maschile è stata vinta dal Gesi Andrea, mentre per le femmine se la aggiudica la Neri Cristina seguita dalla nostra Giangrandi, vittoria negli argento per il Fioravanti, mi spiace per le foto della premiazione, ma nessuno degli atleti si fermava per farsi fotografare non essendoci un fotografo ufficiale, neanche la Caterina, ma lei forse per il non troppo lusinghiero 10° posto.