A Pappiana abbiamo sempre sudato sette camicie. Una volta andavamo fino al Muraglion della Penna, Freghino e poi giù a "rottadicollo" per Molina di Quosa e gli ultimi km di pianura erano un ascoltare solo le gambe stanche. Poi, un anno (aveva nevicato) fecero una edizione bassa facendoci vedere le bellissime ville sungo la statale del Brennero o via vecchia per Pisa, da Ripafratta (il Castello!!!!) fino a Rigoli.
Ieri invece ci hanno mandato in un territorio "piano" pieno di campi sterminati di cavoli neri e rapini, sempre in "odore" di Serchio, ma percorrendo argini buoni dell'alveo. Ci hanno portato a Colognole e attraversare il fiume alle cateratte del canale Ozzeri. Fra l'altro nel 2012 ci fu un disastro e a seguito di questo sostituirono le porte "vinciane" con porte più moderne.
Insomma siamo andati incontro al Serchio e poi, accompagnato in questo suo andare verso il mare con fare sonnolento.
Il tempo ottimo, tanta gente, con l'Atletica Porcari da me vista (Sergio e Grazia, Armando e Cristina, Aurelio, Claudio ed io) iscritti in modo semplice e veloce. Insomma una mattinata di sano movimento. All'arrivo un sacchetto con il premio di partecipazione e il ristoro.
I monti di San Giuliano per quest'anno li abbiamo visti come cornice della nostra passeggiata. Ho incontrato Sirio Giovannini, il paracadutista. Mi ha detto che è morto il cugino del Magli, Alberto (nostro compagno nella gita fatta a Barcellona per la Maratona di diversi anni fa). Era lui l'uomo assalito da una rumena che forse a seguito di un raptus lo colpì con un pugno, fratturandogli la mandibola. Cadendo battè la testa: 17 giorni in rianimazione e la morte.) Povero Alberto. Così allegro, sempre, lo voglio ricordare a Barcellona, quando ci raccontava le sue eterne barzellette.
Andrea
Ecco alcune foto
distese di cavolo nero
Colognole
porte entrata dell'Ozzeri
la torre di Ripafratta, oltre il Serchio si intravedeva la torre dell'Aquila di Castiglioncello.
Tre foto bellissime di Mario Pardella
Claudio, Sergio ed io
Armando e Cristina