Pappiana, una corsa ritrovata.
In questa settimana travagliata dal maltempo e con molteplici problemi da affrontare, a farne le spese sono anche le nostre corse ( male minore), siano esse competitive o semplici passeggiate.
In un turbinio di comunicati sulla ventilata sospensione, spostamento della prima gara del novello calendario del C.P.T.(Cenaia)e probabile annullamento anche della passeggiata (mica tanto) di Pappiana, siamo in trepidante attesa che gli eventi volgano al meglio, e così è, gli afferenti del gruppo podistico del Rossini riescono con una rivisitazione dei percorsi a non deludere noi patiti di podismo domenicale.
E allora come non rispondere presenti ad una corsa che se pur mutilata del suo consueto percorso ci permette comunque di godere di un ennesima giornata di sport all' aria aperta.
La mattinata si presenta alquanto fredda e con un tiepido sole che si sforza di bucare quel velo di nubi che ci nasconde l' azzurro del cielo, come oramai succede quando arriviamo noi, (per chi fosse nuove di queste letture il noi non è un plurale Majestatico ma vale per me e consorte) la zona ritrovo è pressoché deserta, non so se dipenda dalla condizione climatica (spero di no), o dal fatto che siamo ritardatari cronici, (un tempo ci saremmo definiti quelli delle partenze intelligenti), mi Auguro che la stragrande maggioranza si sia già incamminata e non abbia preferito poltrire al caldo delle coperte.Non so perché, ma con qualsiasi gruppo podistico sia iscritto mi ritrovo mio malgrado a correre con podisti dei marciatori Marliesi. Anche oggi la comitiva è composta dal Taddeucci, Contino, Venosa, Del Tredici ed altre due neo iscritte, unica eccezione è l' innesto della Celletti.
Questa mini comitiva si dividerà poco dopo, parte sceglierà il percorso della 14 Km, noi manco a dirlo dirigiamo su quello della 19, ridotto causa maltempo ed orfano dell' ascesa alla cima Giuntini o del monte Penna.
Non ci è dato sapere per quali lande saremo indirizzati ne tanto meno in quali lidi approderemo, ma una cosa è certa, visiteremo varie ville che col vecchio tracciato non avremmo potuto vedere, almeno questo è quello che ci viene promesso da un comunicato diramato su varie fonti.
Passano i Km, con un susseguirsi di varia campagna resa candida da una coltre di neve che tutto ricopre, rendendo il paesaggio circostante una cartolina d' altri tempi.
Col passare del tempo comincio ad avere qualche dubbio circa le ville promesse, poi finalmente entriamo nella prima dimora, e che villa, perdo parecchi minuti per fotografarla in ogni dove, poco dopo usciamo ed incontriamo una lieve salita niente a che vedere con le asperità che in questa corsa siamo abituati ad affrontare , ma questa basta per rallentare ulteriormente un andatura già resa fiacca dalla paura di incorrere in qualche infortunio causa fondo ghiacciato,da qui in poi incontriamo altre dimore più o meno belle, transiteremo anche da una che si dice appartenere al comico attore Cristian de Sica, fino ad arrivare alla tenuta di Corleano che chiuderà questo tour invernale, qui approfittiamo dell' ultimo ristoro prima di rituffarci sulla strada che ci ricondurrà da dove siamo partiti.In questo nostro peregrinare abbiamo costeggiato o attraversato le frazioni Pontasserchio,Avane, Patrignone, Colognole, Filettole,Ripafratta, Pugnano,Molino di Quosa,Rigoli e Orzignano.
Non c'è che dire, nonostante la congiuntura sfavorevole quelli del Rossini ci hanno offerto un signor percorso, e se si esclude il mancato arrivo al monte Penna si potrebbe azzardare che questo nuovo percorso sia anche migliore, non riesco ad immaginare come sarebbe stato bello guardare le valli sottostanti imbiancate stando sotto la Croce imperiosa e con lo sventolio dell' Italica bandiera che dalla cima Giuntini le sovrastano, ma la sicurezza viene prima di tutto, BRAVI e grazie di tutto.
Claudio Landucci
°°° l'articolo di Claudio è privo delle foto perchè per qualche arcano motivo non sono arrivate. Se arrivano le pubblico subito.
Comunque grazie Claudio e vediamo cosa può essere successo. Le foto sono arrivate, meno male perchè sono bellissime. E tante.
Tanto è vero che la seconda metà le inserisco in una nuova cronaca. Grazie Claudio