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PAPPIANA UNO SPETTACOLO foto di Mario

02/02/2015

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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Ieri mattina il tempo atmosferico mi ha dato modo di riflettere. Ci siamo svegliati in un buio silenzioso pieno di tristi presagi, pioveva al mio paese, ma in silenzio come fosse una cosa inevitabile, come un segno del destino, una condanna alla quale era inutile ribellarsi. Usciti di casa e presa la macchina mentre le prime luci sembravano anche loro rassegnate, ci dicevamo con gli altri...stamani ci bagneremo...

Poi avvicinandoci a Pappiana la pioggia sempre silenziosamente si fermava, il noioso andare delle spazzole del tergicristallo si interrompeva. Arrivati e parcheggiato, scendendo dalla macchina ci siamo resi conto che il cielo era cambiato, la luce del sole mostrava sprazzi fra le nuvole. Siamo partiti con la certezza che non sarebbe piovuto e mano mano che andavamo avanti ci rendevamo conto di cprrere in una mattina perfetta per noi.

Ecco pensavo alla vita. Quante volte purtroppo tutto ci sembra nero, da non riuscire a capire che in fondo al tubo nero del nostro futuro potrebbe accendersi una fiammella o apparire un chiarore? Ecco vorrei dire che a volte le cose cambiano e quasi non ce ne accorgiamo. Afforntiamo le avveristà con coraggio e andiamo avanti.

Gli organizzatori della marcia di Pappiana ovviamente hanno seguito i consigli di scorciare il proprio chilometraggio e lo hanno  fatto tagliando alcuni tratti e credo che abbiano nei 20 km del percorso più lungo, lasciato tutto il fascino della marcia di 25. Quest'anno siamo rimasti sempre sulla riva sinistra del Serchio fino a Ripafratta dove anche il sentiero per la Rocca, che pensavamo infame per la pioggia, era passabile. La sorpresa dell'apertura della Rocca per la visita, che più che visita era un'escursione (guardate le foto) poi ci hanno fatto salire alla Torre passando da dove passa il metano. Certo il gas, essendo tale, non ha pancia e nemmeno cuore e nemmeno piedi con scarpe che scivolano, ma con un po' di fatica ce l'abbiamo fatta. Poi la sequela delle ville, una più bella dell'altra, pavoni sorpresi o prati che si svegliavavano sbadigliando e stropicciandosi gli occhi nel vedere fauni colorati che svolazzavano intorno (dai ragazzi lo so che non svolazzavano, solo alcuni o frse alcune, che molti erano pesanti e logorroici, ma lasciatemi almeno la libertà poetica...altrimenti...altrimenti possiamo vedere le stupende foto di Mario.

 

ecco Aldo e Eleonora...attenti a quei due!!!!

questi sono visi ricercati da tutti i trail della Toscana!!!

Fania degli Spensierati, il podismo sotto forma di emozione e sensibilità

il ristoro, un attimo di respiro, di gioia, di tè caldo

"vedi c'è Mario!" ma il cane distratto sta guardando da un'altra parte

Mario perchè i cani non sanno delle tue belle foto?

bandierina al vento

ecco la Rocca di Ripafratta

ecco i Trailmen!!!

che non sono solo duri faticatori ma anche ragazzi simpaticissimi.

il ponte di Ripafratta

andiamo a visitare la Rocca? Dai andiamo...

qualcuno per paura di perdersi qualcosa sale in alto su una scala a pioli (di ferro)

e Mario se la gode

il Puffo si esibisce alla moda dei vecchi saltimbanchi che giravano i castelli per rallegrare l'ozio dei Signori

e una bella castellana ne esce sotto false spoglie

eccoci sulla salita del metano

la castellana fuggita si accorge subito che la vita fuori della Rocca è dura...

ecco la torre di vedetta in un punto importante che metteva in comunicazione Lucca con Pisa

ciuchi (siamo in territorio fra Lucca e Pisa) infatti sotto una didascalia indica anche micci) Una battuta al volo passando avanti a un podista che diceva a un altro, quel miccio là non mi ha riconosciuto, pensare che eravamo compagni di banco a scuola!!!

ed ecco le ville....

i podisti per un giorno sono ospiti attesi 

ma nooooo...anche Lei signor Presidente?

Ieri ho saputo che anche Lei è per l'Inter e con i tempi che corrono...ma che Lei fosse anche uno che corre ai nostri tempi.....

certo la salita ..erta..arrampicata...dentro il paese di Molina di Quosa è spettacolare. Un paese verticale. Ma nel mezzo del cammin di una corsa è come se ci fosse da pagare dazio, un punto di dogana dove ti chiedono e ti frugano per vedere cosa ti è rimasto di energie...

Mario per riprender fiato si fa fotografare sul muretto

una villa che è rosa ma non è in Argentina e non si chiama Casida Rosada

Fania esce da una villa allargando....tanto lei di forza ne ha da far letto alle bestie (modo di dire lucchese)

diversi modi di riprender fiato, chi fotografa interni di splendide cappellle e chi si appoggia con nonchalance a un muretto antico mostrando le proprie scarpe 

Mario ci delizia con una foto stupenda dove non c'è nessun monumento o villa o prato o cielo...la luce di una strada due persone che se ne vanno insieme e viene voglia di pensare che anche noi vorremmo vivere un momento così 

il podista per un giorno ricevuto dai padroni che gli permettono di correre nei loro sentieri e ascoltare lo scricchiolio del ghiaino

e poi tutti all'arrivo e un piattino di polenta con i funghi...calda..che ti scotta le mani....

una cartolina di Mario.

Grazie grande Mario per queste tue testimonianze di mattinate che sono in qualche modo troppo veloci. 

Andrea Bartalesi