PERIGNANO DI LARI - 01.11.2022
Torniamo a Perignano per una nuova entrata. Siamo alle 3 VIE (e ci sono veramente le tre vie, che ci guardano sornione facendoci l’occhiolino). Ma noi in quattro balletti ce ne andiamo sulle vie conosciute, quelle “periferiche” di Ponsacco. Entriamo su in zona Poggini, ma a bordo campo e non ancora nel bosco, ce ne andiamo nel silenzio della mattina. Ci abituiamo alla bellezza del percorso e alla temperatura che ci aspetta tiepida, sempre andando di buona lena. Passano gli amici, salutano e “selfiscono” (scusatemi, l’ho inventato io, ora). D’un tratto mi trovo in un borgo e credo di indovinare dove, ma siamo oltre, siamo a Rigoli, saliamo a Cevoli, il bivio per quelli della 12 km. Io e Claudio prendiamo la 18. La bella chiesa ci guarda quasi congratulandosi con noi. Incontriamo bivi conosciuti e ce ne andiamo a Lari. L’attraversamento del borgo è importante, le alte mura del castello, ma non abbiamo tempo da perdere.
Usciamo e scendiamo verso il bivio dei Boschi di Lari, ancora sentieri che sono sodi come pane di una settimana (qui se non piove...) ville e villette, alberi di squisita eleganza, mi passano ancora podisti che corrono, scendiamo (effettivamente ne sentivamo bisogno di trovare una quiete per le continue sorprese che ci riportavano in alto) e così, guardando avanti, ci troviamo nella piana di Spinelli che ci porterà all’arrivo consumando tutti e diciotto km che ci avevano promesso. Contento cerco Claudio che a un certo punto si addormentava a venire con me e si è messo a rincorrere questo e quello.
Bella mattinata e anche Claudio Cecchella è contento. Parla di ristori parchi intonati al periodo. Ecco semmai (lo sapete che sono abituato a dire il vero e non solo trovare il bello della manifestazione) a me sono sembrati “poveri”. Forse perché domenica scorsa ero a Nozzano dove i ristori erano eccezionali (si fa presto a viziarci) ma anche cercando di essere buoni, i due wafer incartati in fazzoletto blu, belli esteticamente, su un percorso di 18 km, possono sembrare poco, un po’ di salato, anche confezionato, non dico le fette di pane col salame di Nozzano e nemmeno le deliziose torte salate, ma qualcosa ci voleva.
All’arrivo ci aspettava uno “sbrodolio” di fette di pane tuffate in acqua di pomodoro, o a scelta i cantucci di pane relativi, duri come sassi di montagna, conditi di ottimo olio, quello si, che potevi solo succhiare.
Insomma ragazzi, bellissimi percorsi, segnalati perfettamente, tutto eccellente, ma l’anno prossimo se curate un attimino i ristori ci metterete in condizione di non smettere più di dirvi grazie.
Andrea
la bella chiesa di Cevoli
il castello di Lari
una zucca che dopo la notte di Halloween è stracca e perfino blu