La corsa di Piegaio che in un primo momento era uscita dal calendario e poi è rientrata visto lo spostamento di Filecchio in altra data.
E' un piacere ritrovare gli amici di Piegaio e poi anche il ritorno in una data vicina a quella degli esordi. Ricordo infatti che la corsa di Piegaio per molti anni si disputava lìotto dicembre. Ricordo il fatto perchè ero impegnato la mattina presto e arrivavo, solo, alle 9 e partivo e facevo la lunga passando dai ristori quando già stavano chiudendo. Erano imprese, quelle, che ricordo tanto volentieri.
Ma vediamoci le foto che ci ha mandato Loredana.
questo è il nuovo punto ritrovo
e queste sono le nostre fantastiche marginette, testimonianza di una popolazione religiosa e attaccata ai valori della fede. come tutti i lucchesi
vecchi vicoli dove si chiudeva la parsimonia, ma sempre nei limiti del decoroso e del gusto
stupende foto dove l'antico acquista una patina di ricordo bagnato com'è dalla nebbia di queste valli
l'autunno ci copre e preserva con la sua cappa di umidità, con la nebbia
il verde del bosco, il marrone delle foglie che si macerano sui sentieri
podisti come viandanti che se ne vanno, cocciuti, verso mete sconosciute
passaggi fra le case, sotto le case
angoli stupendi che avrebbero bisogno di una sosta, di mettersi a parlare prima con le pietre, poi con i loro proprietari e portare a casa, rubare quasi i loro ricordi, le loro esperienze di vita
marginette o cancelli o portoni, quasi un preservare la loro identità, la loto intimità
campanli nella nebbia immaginiamo i sordi rintocchi di una campana, il richiamo all'Ave, alla preghiera
a
atteggiamenti dove i nostri amici aspettano il postale, il pullman, la corriera, chiamatela come vi pare
ma Loredana li prende per mano e li riconduce sulla strada, sull'ansia dell'arrivo, dell'andare, che condraddistingue il vero podista
e lungo la strada appaiono immagini come miracoli
tubi d'acqua su vecchi lavatoi
il cane osserva i viandanti, non ne vede molti, di questi tempi
un'immagine che meriterebbe un libro di commento
qualcuno ricorda il passato, ma questo è anche un presente non solo ricordi. Nelle nostre valli traverse, preservati da situazioni praticolari si vive con quel gusto antico che per il cittadino sembra disagevole e che in effetti non lo è
gli accostamenti stridono, a volte
ma guardate il disegno di queste scale, di queste case
e il podista se ne va tranquillo, con il suo ombrello, non si sa mai.
ma c'è sempre un'icona, una immagine in cui riversare le nostre speranze
e all'arrivo un uomo con il grembiule si occuperà di farci sentire i sapori di questi luoghi, dopo avrci inondato di immagini.
Grazie Loredana, veramente una lezione di gusto e di tradizione.