Il percorso che da due anni ci preparano i Mobilieri, ha un suo fascino particolare. I borghi che tocca, in modo inverso dal passato, sono sempre i soliti, ma sono i sentieri che ci permettono di raggiungerli che cambiano. In alcuni casi questo li costringe ad andare sentieri forse fangosi, ma il pedaggio che paghiamo sporcando le scarpe e le nostre polpacci viene ripagato dal fascino di scendere in valli chiuse per poi risalire, vedere il castello da un'angolatura diversa, vivere momenti affascinanti. Vediamoci le foto che ci ha mandato Mario.
Prima però, stropicciatevi gli occhi. Quelle che vedrete non sono foto del nostro mondo, di quello che ci sopporta ogni giorno. Questo è un mondo diverso, desiderato, immaginato, qualcosa di fantastico, il mondo di Mario che lui prima fotografa e poi adatta ai suoi gusti ai suoi desideri.
Quind stropicciatevi subito gli occhi, eviterete di farlo dopo perdendo magari il fascino di una foto.
si parte per l'avventura
continua la saga"Mario e gli alberi soli"
colori umani nel gricio del cielo, lasciamo Ponsacco e i suoi mobili
due cipress come due amanti, vicini ma non si possono toccare, si amano ma devono sopportare quella piccola lontananza fatale
e davanti immagini di sogno, una panchina dove sedersi, sotto un albero che fa cadere le sue foglie come stelle
la moltitudine, uno dietro l'altro, come si conviene
alberi spogli disegni nel contrasto del cielo
il fango, giallo e affascinante
è bello veramente correre, in due, raccontandoci
ogni tanto il paesaggio cambia, ci colpiscono i tenui colori autunnali, i casolari
ma l'euforia dei podisti ci distoglie
immagini che ci portano attraverso gli uliveti, ai Poggini
Gabri con la sua andatura possente e decisa, il suo sorriso afascinante
come uno specchio rotto la strad riflette il cielo
e ora possiamo stropicciarci nuovamente gli occhi, fermatevi e guardate questa foto Devo commentarla? Non ho il coraggio
Isabella in questa immagine potrebbe pubblicizzare la bellezza della corsa in Toscana
sentieri con foglie macerate dalla pioggia, alberi, uomini che corrono
ed ecco nello zoom il Castello di Lari, le sue mura, castello dellinnominat
ma il verde del paesaggio, la valle, la casa sono opera di Manet, pittore francese
mentre l'abero ingiallisce languido
e l'ulivo arriccia la sua forza
ma il ristoro ci riunisce per un sorso di thè caldo. Ma io, che un attimo prima ero con loro, sono già proiettato verso l'arrivo
e mi perdo nella fretta queste immagini
stupende, vedo solo delle pozzanghere da evitare, Mario vede oltre, vede i sogni, vede il mistero
e io pensav che c'era da stare attenti, da non scivolare
e Mario ci documentava dei riflessi, quelli effmeri, ora ci sono, domani non più
e i colori autunnali, bagnati, ma vividi, del bosco
il sorriso di un'amica
le sue cartoline.
Grazie grande Mario