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PONSACCO SCONOSCIUTA di Claudio

06/12/2010

a cura di Claudio Landucci

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Dopo alcune settimane di silenzio ritorno a voi, non tanto per una sorta di autocelebrazione o timore di essere dimenticato. Per una voce che tace molte altre si aprono ognuna con il suo stile, col proprio carattere, con i propri distinguo.

 

 

(un fuoco all'alba, rosso come le proteste dei lavoratori, rosso come la rabbia repressa,  rosso contro le ingiustizie, un colore oltre le idee politiche che rappresenta il sentimento)

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La mia mancanza è più terrena ed è dettata dal fatto di essere costantemente di turno al lavoro ed avere esaurito il periodo di ferie annuali e allora volenti o nolenti, contenti o dolenti si timbra il cartellino almeno sin quando questa società impregnata dal consumismo più sfrenato avrà ancora bisogno di noi, fino al momento in cui decideranno che non serviamo più e ci costringeranno a scendere in piazza al grido di "lavoro, lavoro" come mendicanti costretti a chiedere la questua, umiliandoci oltremodo, non credo che Nostro Signore intendesse questo quanto ad Adamo ed Eva disse " vi guadagnerete il pane col sudore della Fronte" ed allora il pensiero da umile prestatore d'opera qual sono va a chi sta lottando per mantenere il proprio posto o chi disgraziatamente già lo ha perso.

Pensieri questi che molto probabilmente mal si confanno in un sito delegato allo svago ed allora parliamo un po' di questa corsa che mi rivede corridore tra i corridori, podista tra i podisti, passeggiatore tra i passeggiatori.

 

 

 

(già oltre Perignano, sulla via di Lari)

La scelta di venire in quel di Ponsacco (Pisa) e non Benabbio (LU) è dettata esclusivamente per il finale di stagione, la maratona di Pisa del prossimo 19 dicembre, qui avevo un vago ricordo di una corsa priva di asperità e con un kilometraggio 21 km atto alla bisogna il contrario di quello che invece sarebbe stato a Benabbio.

Arriviamo poco dopo le otto, parcheggiamo non tanto distante (per niente) dalla zona di iscrizione-partenza che è all'interno del locale circolo ricreativo e visto il freddo che c'è è un vero toccasana, anche se forse il riscaldamento del locale è più derivato dal calore umano dei tanti podisti presenti anziché da quello emanato dai radiatori.

 

(icone preservate)

(Lari, con lo zoom, lontano. Quest'anno non si va fra le sue case, sotto il suo castello)

(Cevoli, dopo un caldo ristoro, linee classiche, devote)

 

 

(insegne scolpite nella pietra a imperituro ricordo)

 

(cancelli che nascondo vecchie volte)

Partiamo sol soletti senza neanche sapere la direzione da prendere, quindi ritorno nel locale e chiedo informazione, questa è l'unica mancanza di segnalazione di tutto il percorso, quasi totalmente su asfalto e quel poco sterrato che troviamo è comunque sufficiente per sporcarci di fango le scarpe, quanto basta a ricordarci che il mese testé trascorso è stato un susseguirsi di giornate piovose.

Del percorso avevo un vago ricordo o forse neanche tanto, anzi non lo rimembro affatto, scherzi di una mente che evidentemente comincia a perdere colpi, così come si sono persi nella misurazione degli organizzatori i Km del percorso lungo che non raggiungeranno i 16 sui 21 dichiarati e che ci avevano fatto scegliere questa corsa,spero solo non sia dipeso da un nostro errore, peccato, anche se la nostra presenza questo dì ci fa rincontrare e rivedere volti amici che da un po' non incrociavamo.

 

 

 

(il Garmin e la sua veridica innocenza)

 

(il gruppo felice, ricomposto)

 

(un duello all'ultimo scatto)

 

(ultimo ristoro, prima della salitella finale)

 

(un tabernacolo, una preghiera per l'amico che fino a domenica scorsa era con noi, lieto e felice di sudare su questi sentieri)

 

(il Monti Riccardo personaggio del Comitato Pisano)

In conclusione anche se con largo anticipo mi viene spontaneo fare gli auguri di un Buon Natale, soprattutto a chi per svariati motivi forse sente meno l'avvicinarsi di questa festività, oramai relegata al consumismo e forse anche per questo motivo più che un'attesa festosa viene vissuta come un fastidio nella speranza che passi in fretta e viene meno il suo reale spirito divino, almeno per chi come me crede.

Claudio Landucci