Ritorniamo al centro sportivo BELLARIA. Sono i soliti organizzatori, con personale di immigrati sul percorso, sorrisi gratis per tutti, bianche file di denti che illuminano la mattinata. Già il primo miracolo: non piove e dopo un sabato come quello passato è tutto dire. Partiamo veloci. Subito al Tirassegno (una facciata monumentale in disuso, come un generale dai baffi torchiati morto da anni) e prendiamo la strada per Montecastello.
Con Claudio chiacchieriamo se sarà troppo lontano il paese castello, con i suoi lampioni e la cantonata fortificata, o se ci faranno girare prima, ma viste le frecce per terra, con una sorta di "anda e rianda" più camminiamo e più speriamo. Prendiamo la salita, quella sterrata e scenderemo per la via asfaltata. Al ristoro la sorpresa: un thè caldo, sotto il ponte (si aspettavano l'acqua anche loro).
Saliamo attenti per non sporcarci troppo le scarpe, i casolari si vede bene che ci aspettavano, quasi spalancano le finestre, la pianta dei fichi è ancora viva, e dopo il cimitero, a una curva ci appare il paese. Un castello, un campanile sulla sommità, alcune donne mi passano "chiacchieranti".
Pur lasciando ad ognuno la facoltà di farsi un giro nel castello, il percorso svolta subito, senza indugio. Claudio è avanti, meglio andare. Ed ecco la vecchia marginetta, sta cascando, bella la ceramica nel chiaro scuro della luce mattiniera, che illumina. Il tempo di uno scatto fotografico e via.
Ritorniamo velocemente alla deviazione precedeente e andiamo diretti al traguardo. Saranno quasi 15 km all'arrivo. E dopo, ritirato il premio di partecipazione con i famosi biscotti bicolori del Masoni, così cioccolatosi, non bianco neri, ma neri nocciola, roba da aprire subito il pacchetto e mangiarseli tutti, il tempo cambia, raffiche di vento ci consigliano di cambiarci "dietro" l'auto, vestirci velocemente e andarcene a casa.
Bravi questi ragazzi. Complimenti.
Andrea Bartalesi