LA CORSA DEI TRE ARCOBALENI
Sembra impossibile che il clamore di domenica mattina, il vociare, l'ansimare o il ridere dei partecipanti della Porcari Corre, si sia dissolto nell'aria che comincia a sapere di primavera, di marzo, di bizzarri volta faccia del tempo. Restano, sui sentieri bagnati, le impronte delle scarpette sportive. Non restano nè bicchierini, nè fazzoletti, nè fogli di carta. I sentieri dei boschi sono stati restituiti ai loro silenzi, ai loro pettirossi arruffati, alle folate del vento capriccioso.
La Porcari Corre vive però nelle menti di chi ha partecipato, le sensazioni vengono riprovate, quasi un rifrangere, prima di passarle nei ricordi.
Io, organizzatore fra tanti, voglio ricordare questa manifestazione non per il record degli iscritti (numeri impalpabili) ma per gli arcobaleni.
Sabato mzsattina abbiamo cominciato a lavorare sotto l'acqua battente. Portavamo tutto il materiale nella piazza, qualcuno spazzava, altri attaccavano teli, a testa bassa, senza voler pronunciare previsioni che sembravano inutili e magari iettatorie. Abbiamo tanto materiale da trasportare, montare: provate ad immaginare 70 tavoli con le relative caprette, i fornelli, i gazebo, i teli, le cucine, le bombole, le bandiere, i pentoloni. C'è da finire di segnare i 6 percorsi con le nostre frecce blu che svaniranno fra una settimana. Zitti lavoravamo e in silenzio speravamo.
Ma durante il giorno un arcobaleno richiamò la nostra attenzione, laggiù verso oriente. Lo prendemmo come i Magi dovevano aver preso la Stella.
La domenica mattina la festa della Porcari Corre, con tutto quello che contiene.
Nel pomeriggio quando ancora caricavamo tutto il materiale per riportarlo nel deposito dove aspetterà altre Porcari Corre, un acquazzone improvviso e violento ci ricordò che siamo polvere e che polvere ritorneremo. Se ce ne fosse bisogno ci ricordò che dovevamo ringraziare Qualcuno.
Una schiarita ed ecco un nuovo arcobaleno: la chiusura degna della nostra festa.
E il terzo?
Guardando le tantissime foto che ci sono giunte ne ho vista una particolare: sulla 5 km, al ristoro presso le Cantine Montrasio, prima della salita fra le vigne della Tenura del Colle, una tavolata di persone, qualcuno serviva, qualcuno mangiava, qualcuno sorrideva. Alcune donne avevano il loro tipico copricapo che ne certificava la provenienza. Finalmente!
Finalmente metttono da parte le loro paure, le loro incertezze, le loro tradizioni (senza dimenticarle) e si uniscono a noi, alle nostre abitudini, ai nostri interessi. Non voglio fare discorsi profondi o previsioni, ma a me questo ha fatto molto piacere.
E ho considerato questo fatto come il TERZO ARCOBALENO della Porcari Corre 2010.
Andrea Bartalesi