Home  -   Chi Siamo  -   Cronache  -   Calendario Corse  -   Porcari Corre  -   News & Eventi  -   Il Medico Risponde  -   Tabelle Allenamento  -   Spazio Video  -   Contattaci
Home   -  Cronache   -  Cronaca

QUANDO IL CALDO LA FA DA PADRONE

12/07/2010

a cura di Andrea Bartalesi

QUANDO IL CALDO E' PADRONE

Che di luglio faccia caldo è normale. Certo stamani l'umidità aiutava il calore a creare una difficoltà oggettiva oltre a quella del percorso.

E' bene dire subito che Enzo Bracciali, cultore delle marce podistiche, può essere annoverato fra i migliori "percorsisti" delle nostre domeniche. E' andato a disegnare un tracciato sulle colline intorno a casa sua, portandoci quasi per mano con indicazioni sempre precise, puntuali ed efficaci, ad attraversare luoghi, aie, o indicarci un crinale disegnato e punteggiato da casolari e file di cipressi.
Correre in certi luoghi aiuta a valutare la nostra Toscana, il meravigliarci di come certi angoli siano ancora incontaminati dal progresso ed anzi, questo, se c'è stato, ha aumentato il valore del paesaggio e dei luoghi.

 

 


Le ultime ginestre spargevano il dolce profumo e i campi d'erba medica ti distraevano nel lungo saliscendi di queste colline. Le vigne, meravigliose ed infinite, verdi nel verde, precise sulle pendici lievi dei poggi, ci dicevano che qui il vino deve essere buono, particolare e proprio oggi mi raccontavano che una degustazione anonima per il miglior spumante mondiale, non senza sorpresa fra i sommelier intervenuti, aveva svelato venire da Fucecchio.

 

(Io e Claudio nella foto di Ricc Monti)

(e Claudio che trova il modo di abbassare la temperatura)


Poi nel finale il lungo correre su argini assolati e secchi ci riportava nel Padule, lungo un "percorso vita" dove i metri sembravano chilometri e la chiesa su di una altura improvvisa ci faceva pensare alle corse ciclistiche nelle Fiandre.
All'arrivo il Bracciali ci aspettava per interrogarci senza parlare del nostro apprezzamento o meno di questa sua ulteriore presentazione. Bevendo acqua a volontà non ci restava che congratularci con lui.

(l'ultima asperità, da dove la chiesa, affiancata dal palazzo padronale, posa lo sguardo sull'abitato di Stabbia)

 


Insomma una organizzazione attenta e precisa, un ottimo risultato sapendo, come sappiamo, che Enzo non ha alle spalle un nutrito gruppo podistico, ma gente volenterosa, che viene soprattutto dal volontariato, e i titolari di alcune attività locali come l'edicola e il Circolo da dove parte e arriva la marcia.
Si sentivano in giro i complimenti per il percorso, ma diffusamente anche il rammarico che questa manifestazione non si svolga in un altro momento dell'anno, perché così avrebbe una maggiore considerazione nel nostro mondo richiamando ancora maggiori partecipanti.
Torniamo alle nostre case, caldi e arrossati dal sole, consapevoli di aver partecipato ad una bella corsa.
Andrea Bartalesi