Domenica grande gita a Sinalunga. Partenza per tempo, arrivo con calma a Sinalunga, i porcaresi si meravigliavano come ancora non ci fosse ressa, preparativi, ma tanta calma, qualcuno che metteva le bandierine, qualcuno stendeva la guida rossa, qualcuno alzava igli archi. Abituati alla Porcari Corre, dove arrivi la mattina e trovi tutto pronto, ve be' qui è tutta un'altra cosa. Aspettiamo che il bar apra alle 8.30 per buttarci a prendere un caffè.
Alle 9 tutti pronti, schierati, foto di gruppo sulla linea del traguardo. Alle 9.30 partenza in coda ai competitivi. Tutti partono a freccia, a balestra, a sasso di fionda. Qualche chilometro per avvicinarci in modo giusto alla collina di Sinalunga, poi salita tipo dal Marginone verso Montecarlo, ripida, come rallenti ti passano certi ceffi e certi volumi che ti scappano gli occhi dalle orbite. Non ti è permesso respirare, devi andare. Quelli che devono fare la passeggiata li dirottano in centro, gli fanno fare le stradette, li portano a vedere Sinalunga, un'orchestrina suona. Gli altri, gli asstanati, niente di niente, voltare a destra che c'à da andare auna Pieve a una chiesa, fra gli ulivi, mati dicono via vai, comincia la discesa, gambe in saplla e giù fin come ce la fai. A rotta di collo ti trovi a una curva a sinistra e su un ponticello un tavolinetto, un bicchierone dacqua e via a riprendere maglie a strisce che ti pare di riconoscere, e via ancora, respirare lo faremo dopo, tanto c'è tempo. Arrivo in un viale importante, archi guide, sembra di arrivare alla Maratona di Parigi. Qualche punto agli organizzatori l'ho tolgo al momento di ritirare il pacco premio: 9 minuti per un competitivo che ritira un pacco uguale per tutti e uguale ai non competitivi premiati in un altro punro. Sono troppi, ma non è freddo si sopporta.
Il resto della giornata ve lo racconto dopo. Ora guardiamoci le foto di Ugo, che mi ha fatto compagnia tutto il giorno parlando di foto, di salsicce e di inquadrature.
questo er il biglietto da visita dell'Atletica attaccato davanti al pullman
foto di gruppo sotto l'arco prima della partenza
poi sono arrivati "quelli veri" e noi siamo andati indietro
poi tutti via appassionatamente
quando i primi sono arrivati in salita verso Sinalunga hanno ripreso quelli dellla breccia di Porta Pia che, dobbiamo dire che erano stanchi, se ne andavano come se qualcuno li rincorresse, ma i nostri li hanno ripresi e staccati
qui Angelo all'arrivo. Con tutto il rispetto per Angelo, devo dire che si è piazzato benissimo, ma ce n'erano altri prima che Ugo non ha fotografato perchè anche lui, Ugo, doveva arrivare,
figuriamoci che questo sono io e quando sono arrivato la banda se n'era già andata, però la foto mi piace, sono impostato bene, sembro un competitivo
Lisa e Luigi piombano letteralmente sul traguardo
e dietro di noi Sinalunga un po' nebbiosa, ma reale
eccoci al Rist Il Pulcino di Montepulciano, aspettiamo i pici al ragù, dopo aver mangiato dei crostini al peperoncino, prosiutto e salame, finocchiona cargiofino insomma un buon antipasto
fuori da una terrazza, guardavamo Montepulciano
veramente un bel vedere
e sotto, nelòle viscere di un vecchio castello, le botti delvino Colli Senesi Il Pulcino 13.5 corposo, molto corposo, colore intenso violaceo
oltre al vino ci conservnao anche i salumi, da qui l'odore tipico
ma rivoglio rivedere Montepulciano nobile come il suo vino, se ne sta in disparte. Per conoscerlo c'è da fare domanda, salire per scalini e scalinate, passare per botteghe ed archi, fino alla sua Piazza Grande dove sembra che abbiano riunito tutti i poteri di allora, il signore, il PadreEterno, le carceri,
Insomma tutti sono stati a Montepulciano. Tutti. Io no. E mi ha fatto paicere vederlo, sentirmici ospite, con la speranza di tornarci un giorno e vivere il borgo.
dove si pososno incontrare icone splendide
e suonatori di campana dai cappelli buffi.
A proposito delle foto di Ugo, devo dire che sono poche, troppo poche. Quindi Ugo, non fre lo spilorcio e mandaci qualche altra foto di quelle che hai messo in tasca, che vuoi tenere per te, quelle particolari