(il nostro amico Giannini Gilberto deceduto quest'anno)
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Ieri ho ricevuto un messaggio dal sito atleticaporcari.it
Viene da Sydney, Australia, da Frank Giannini. Ecco il testo del messaggio:
"Andrea Bartalesi Articolo: E Morto Gilberto Giannini 19/1/2012 Mi chiamo Frank Giannini e sono un nipote di Gilberto Giannini. Ho trovato tuo articolo oggi e ti ingarzio per tue gentilli parole del mio zio. Solo volevo dirti che nel tuo articolo hai scritto che Gilberto era ultimo di tre fratelli. In fatti era ultimo di sette fratelli; Giovanni, Gino (America), Giorgio, Giulio (Milano), Guido (Australia, mio padre), Geraldo (Australia) e Gilberto. Solo una piccola cosa ma per me e importante. Grazie "
A prima vista può sembrare una precisazione, una comunicazione affinchè le notizie date siano corrette.
Io ho un fratello che probabilmente nel periodo che è emigrato Guido Giannini è andato (1952) a lavorare in Australia, a Perth. Tuttora è laggiù, ha due figli, uno di questi a Camberra. L'ultima volta che se n'è andato dalla visita che aveva fatto in Italia mi ha detto che non sarebbe più tornato, è un po' malato, è stanco, "non torno più".
La comunciazione di Frank non mi poteva passare inosservata o quanto meno non potevo prenderla come una notizia di routine.
C'è di messo l'emigrante, quello con la valigia di cartone, quello che ha fatto una traversata lunga e triste, quello che si adatta a nuovi stili di vita, al lavoro duro, ad un vociare che non conosce. C'è suo figlio. Suo figlio che vuol precisare che Gilberto non era ultimo di tre ma di sette fratelli e fra questi c'era anche suo padre Guido e da questi è nato lui.
Forse inconsciamente ha voluto ribadire la sua appartenenza ad una famiglia, una sua origine, il suo diritto a essere ricordato italiano. Ci ha detto io vivo in Australia, sono a Sydney, mi chiamo Frank, ma sono italiano, scrivo italiano, io sono uno di voi.Forse.
A me piace pensarla così e ringrazio questo nuovo amico Frank di continuare a leggere il nostro sito, dove troverà le foto di un'Italia che lui forse conosce o conoscerà, i sentieri che ieri ha percorso suo zio, le nostre abitudini, le nostre gioie. Mi auguro e sogno, forse, che un giorno Ffrank venga in Italia a correre la Porcari Corre, non una maratona altisonante, ma la nostra splendida marcia e possa vedere e sentire quello che Gilbero e Giorgio sentivano quando cominciarono a correre. Sarà un cordone ombelicale che lo terrà attaccato alla sua patria, all'Italia. Io ho conosciuto Giovanni, Giorgio e Gilberto, li ricordo come grandi lavoratori, come persone amabili con la loro schietta risata, come amici che volevano condividere con te un buon bicchiere di vino, le loro gioie e senz'altro mi avranno raccontato dei fratelli, ma io non lo ricordo, questo mondo è così rumoroso e ti distrae.
Grazie Frank e a presto.
Andrea Bartalesi
(Questa è l'unica immagine che ho di Giorgio con la nostra divisa, camminatore instancabile)