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QUANDO LA SFIDA SI CHIAMA ABETONE di Claudio

28/06/2011

a cura di Claudio Landucci

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Ricevo questo bellissimo servizio dalla Pistoia Abetone dalla nostra coppia volante, Claudio e Caterina. Mi manda anche delle foto fatte... aspettando la Pistoia Abetone. Come leggeree erano soli in corsa, senza accompagnatori quindi nessuna foto. Anche se sicuramente qualche amico gli fara' avere qualche immagine come ricordo. Anzi se qualcuno che ci legge avesse qualche foto in corsa di loro... mandateglie o mandatele al nostro sito andrea@atleticaporcari.it

Grazie. Ora due o tre foto poi leggetevi la cronaca molto interessante e poi nella gallery le altre foto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pistoia Abetone.......il sapore della sfida, così titola il volantino che promuove questa ultra maratona.
Seconda nostra partecipazione alla Corsa e facendo fede alla dicitura che accompagna questa ultra maratona come tale la concepiamo. Per noi è la corsa delle tre Esse: Esse come Senza una preparazione specifica; Esse come Senza Aiuti di sorta; Esse come Senza Accompagnatori al seguito; giusto per ritornare all'essenza della gara stessa che la vuole come una sfida più contro se stessi ancora prima di una sfida contro qualcuno.
Peccato che così non sia,anche se avendola corsa lo scorso anno sapevo già le anomalie che si celano in questa corsa, non sarà certo colpa degli organizzatori, men che meno dei giudici sia Fidal che Uisp che sovraintendono la regolarità delle gara stessa, fatto stà che pur di arrivare a vantarsi di averla fatta, finita e magari con un grande tempo certi Furbetti arrivano a tutto, è vero ognuno vive la gara come crede e può trovare Soddisfazione anche nel ricorrere a mezzi non consentiti dai regolamenti, sempre che ve ne siano di scritti, in mancanza di questo ed essendo questa una gara internazionale sotto l' egida anche della Fidal che qui premia i primi tre classificati delle varie categorie in quanto campionato Italiano di ultra maratona presumo valga tale regolamento.
Tornando ora alla corsa in se stessa la si può sintetizzare con una sola parola Dura e questa non riesce comunque a renderne la reale comprensione, per rendersene conto bisogna parteciparla, viverla, sentirne le sensazioni sulla propria pelle.
Anche stamani è un alzataccia, non fossero bastate le cinque giornate mattutine al lavoro. Oggi la sveglia ci richiama presto, troppo presto per poter essere in quel di Pistoia per le sei e trenta, frenesia nella preparazione della borsa anche se il più era già pronto fin dalla sera, colazione, ricerca frenetica della fida macchina fotografica, (non trovata) perdita di tempo e finalmente la partenza anche se di ritardo sulla tabella di marcia.
Arriviamo comunque in orario prefissato, parcheggiamo e ci avviamo verso piazza del Duomo, luogo di ritrovo per la consegna delle borse e ritiro dei pettorali per i ritardatari, come sempre avviene non riusciamo ad estraniarci dai soliti scambi di saluti, qui sono veramente tanti quelli che conosciamo soprattutto Pistoiesi coi quali oramai da tempo si è instaurato un vero e sincero rapporto di Amicizia, qui la cordialità è di casa ed ancora prima che avversari siamo persone accomunate dalla passione comune per questo sport.
L' ora che ci separa dalla partenza passa velocemente, la voce dello speaker, Cascione ci rimbomba nelle orecchie senza un attimo di tregua ancora alta nonostante sia dal giorno prima che intrattiene i podisti, tra interviste e ricordi di ciò che dobbiamo fare in ultimo ci invita all'ingresso in gabbia per il rituale della punzonatura, che stavolta consta di un cartellino affisso sul pettorale, questo a garanzia di una partenza contemporanea in mancanza di chip.
Alle 7:30 il colpo di pistola da il via alla competizione, primi 5 Km di sostanziale falsopiano poi la salita che ci condurrà fino al primo traguardo posto a Le Piastre (km 14), i cui 9 Km di ascesa vanno dal 7 al 10 per cento di pendenza, qui una buona parte degli atleti ferma le sue fatiche.
Noi proseguiamo, adesso c' è una lunga anche se leggera discesa di circa 6 Km che ci porterà fino a Pontepetri, discesa che invoglia alla velocità ma che poi presenterà il conto a molti,poi inesorabile ritorna la salita su, fino a Maresca e Gavinana, poi discesa (con tratti al 10 %) fino al secondo traguardo posto a San Marcello Pistoiese,altra scrematura di concorrenti, nuovo falso piano per alcuni Km (pochi) che ci condurrà fino alla Lima, siamo al 33 Km e da qui in avanti sarà solo salita, 17 km di sofferenza, di conto alla rovescia di quanti Km manchino all'arrivo, lentissimi da passare durissimi da percorrere, le pendenze vanno dal 6% al 12% quest'ultimo tratto posto nell'attraversamento dell'abitato di Pianosinatico, il caldo comincia a farsi sentire e contribuisce non poco al calo ulteriore dell'andatura, fortunatamente la fatica è mitigata da lunghi tratti all'ombra di grandi e fitti pini che costeggiano la strada che ci porterà all'agognato traguardo.
Arriviamo al Km 42 e poco dopo in prossimità della distanza della maratona un orologio ci indica il tempo di percorrenza, 4 ore 32 minuti, ne mancano oramai meno di otto all'arrivo, in tutta fretta ma col la mente non propriamente lucida azzardiamo un orario di arrivo poco dopo le 5:30, ma le gambe oramai non rispondono più alla mente, la stanchezza ha il sopravvento sulla volontà, oramai unica meta arrivare, anche gattoni ma importante è tagliare il traguardo, come mi piace dire quando mi chiedono come è andata la risposta è unica e sempre quella "sono arrivato" questo è fin tanto che DIO me lo concederà è l' imperativo.
Oramai la strada comincia a spianarsi, qui azzardiamo un minimo di corsa, le gambe sono veramente imballate ma sentiamo l' amico Cascione che elenca i nomi di chi taglia il traguardo ed allora chiamiamo a raccolta le energie residue e ci fiondiamo verso il traguardo, per noi non vale il nome, siamo la coppia che corre (intesa come marito e moglie) e anche stavolta ce l'ha fatta, tempo finale, perché è pur sempre una gara 5 ore 47 minuti e spiccioli, 10 minuti in più per Caterina e 10 in meno per me, si può azzardare che la mia Bimba mi abbia aspettato, questo non gli ha comunque impedito di arrivare 2^ nel campionato Italiano di ultra maratona e fregiarsi della medaglia d' Argento 22^ assoluta, io me la sono cavata col 50° posto tra i veterani.
Che dire di questa esperienza, dire che è una bella corsa sarebbe riduttivo, è un azzardo, una sfida che forse inconsciamente affrontiamo, parlo degli Amatori, quelli con la A maiuscola, che non ricorrono a mezzucci di sorta per la conquista di qualche posizione, è vero anche chi è scorretto corre con le proprie gambe (?), ma stranamente la maggior parte di coloro che ci sono arrivati davanti erano accompagnati e/o sostenuti in modo vario, e sì che ogni tre Km vi erano rifornimenti, spugnaggi, docce volanti in cui refrigerarsi e un volontario che se non bastasse ci nebulizzava acqua, ovviamente se richiesta.
Per la cronaca a vincere è stato il portacolori delle Alpi Apuane Kipkering Metto Philemon davanti ad Aberico di Cecco, chiude il podio D' Innocenti Marco, per le donne vittoria di Mravlje Neza che precede Marin Francesca terzo posto per Zanardi Marina, per i Marciatori Marliesi oltre al secondo posto nella categoria M/F 40-45 di Caterina un altro secondo posto per la categoria M/F 50/55 della Serafini, due Argenti che premiano la dedizione e la costanza che le due atlete mettono nella corsa.
Non rimane che ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita della manifestazione, per la cordialità di tutti gli addetti ai ristori molti dei quali nostri avversari nelle gare e che ci hanno incitato ad andare avanti, un grazie anche agli addetti sul percorso, militari e non che hanno vigilato sulla nostra incolumità, per quanto possibile su un percorso impossibile da chiudersi al traffico veicolare, ragione in più per fermare tutti gli extra che stavano al seguito dei vari concorrenti.
Alla fine di tutto non rimane che rifocillarsi e oltre la frutta un bel piatto di pasta asciutta fumante, stavolta il piatto di pasta c' è anche per la Caterina e sue colleghe sia di corsa che di problemi di allergia al grano, per finire cosa ci può essere meglio di una corroborante doccia, niente ed allora niente di più possiamo chiedere agli organizzatori di questa fantastica corsa.
Sarò pesante ma quello che penso mi piace dirlo,sono un purista della corsa mi piace rispettare i regolamenti e vorrei fosse così anche per gli altri, in fin dei conti sappiamo a cosa andiamo incontro quando ci iscriviamo a questa manifestazione o almeno credo, forse per questo ci sono i due traguardi intermedi giusto per sapere a cosa andiamo incontro.
Claudio Landucci