Ricevo dal Comitato Pisano di Podismo, la notizia di un evento tragico che riguarda un podista di San Miniato Basso.
Ecco la notizia
Buongiorno a tutti,
con profondo dispiacere il Consiglio Direttivo di questo Comitato comunica che ieri Domenica 21 Ottobre, intorno alle ore 17,00, a seguito incidente stradale è deceduto GIUSEPPE CERONE, podista conosciutissimo, per tanti anni componente di spicco del Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale Pisano di Podismo.
Persona stimata da tutti per serietà e competenza.
Famose le manifestazioni podistiche da Lui organizzate e curate nei minimi particolari, soprattutto nei percorsi.
Famosa la marcia di Isola, prima Domenica di Settembre, con ristoro a Casa Cerone e dura la corsa dei Fratres San Miniato Basso, terza domenica di maggio, con i suoi 32km., una delle corse più lunghe del nostro calendario ma anche particolarmente bella con i suoi percorsi nel verde e segnalati alla perfezione.
Da due anni collaborava fattivamente nell'organizzazione della 1/2 maratona Citta di San Miniato.
Caratteristico il suo furgone con tutti i cappellini delle varie marce e sempre uno dei primi ad arrivare nel luogo di svolgimento delle marce, con il suo tavolino per fare
le iscrizioni del suo gruppo, i fratres di San Miniato Basso.
Ci lascia un amico, il vuoto che lascia è immenso, un punto di riferimento per noi del Consiglio Direttivo, sempre pronto a dire la sua e a dare consigli utili.
Appena riceveremo notizie sullo svolgimento delle esequie, provvederemo a comunicarle tempestivamente.
Saluti.
Alessandro Baggiani
( Presidente )
questa è la sua foto
Certo sono cose che capitano, ormai ci siamo abituati, siamo come cani su cigli di strada, ma quando tocca persone che conosciamo il cane diventa uomo, prende nome, prende un viso, un sorriso, ci ricorda....
Il furgone con i cappellini è talmente famoso che io non sapevo nemmeno fosse suo.
Ho conosciuto Cerone a Limite sull'Arno. L'ho rincorso su quelle salite del Montalbano, in quei boschi, fra quegli uliveti. Ero con Claudio e ci facevamo coraggio. Alla deviazione dei 6 km sbagliammo strada, andavamo per Sovigliana sbagliando. Dopo due km torniamo indeitro portandoci anche gli altri che come noi avevano sbagliato, trovammo il bivio giusto per i 12 e 20 km. Fino al bivio della 12 tutto bene, dopo entravamo in un bosco e non trovavamo nastri frecce, niente. Avanti e indietro benedicendo gli organizzatori, poi con Claudio decidemmo di andare per l'unico sentiero che sembrava possibile, seguendo improbabili impronte della cavalleria, noi indiani per una volta inseguitori, salimmo la collina, fino ad una villa dove un uomo stava chiudendo il suo furgone. Ci vide arrivare trafelati, rimase immobile e arrivati a tiro di voce ci disse "ma da dove venite? E' già passato Cerone.." E così sapemmo che questo Cerone stava facendo la scopa e toglieva tutto, frecce, nastri e dava il via ai ristori. "E già un po' che è passato, andate su di qui, poi trovate un spiazzo " ecc. ecc. Allo spiazzo trovammo un altro uomo, un altro camioncino, i soliti discorsi "E' passato Cerone.." ma quanto ha?" e via di rincorsa. Il nostro scopo era di riprendere CErone, di passargli avanti, di passare prima che togliesse le frecce. Lo riprendemmo a pochi km dall'arrivo e aveva lo stesso giubbunio della foto, lo stesso sorriso sul volto, scherzammo insieme, aveva le mani piene di nastri e frecce, lo salutammo e via.
Parlai della cosa a Enzo Bracciali e lui mi disse che Giuseppe Cerone era l'eccellenza delle marce del Pisano, era il percorsista, colui che lo chiamavano per fare i percorsi, non solo a San Miniato ma a Limite, e tutti i luoghi delle vicinanze. Era un fenomeno, mi disse.
Ora non c'è più. E io, come tutti gli sciagurati di questo mondo, penso che ci mancheranno i suoi percorsi e nemmeno mi sfiora l'idea che a Giuseppe mancheremo tutti noi, tutte le nostre corse, che forse gli mancherà anche la Porcari Corre.
E se penso ai suoi familiari lo faccio perchè loro sentiranno la sua mancanza, gli mando le nostre condoglianze.
Ma una volta tanto voglio pensare a Beppe in un modo diverso.
Andrea Bartalesi