Ugo ama la fotografia. E questo lo sappiamo bene. Quando h un po' di tempo va a rivedere gli scatti che ha fatto, se ne compiace, a volte, ed è normale perchè ognuno di noi ha in se una parte di narcisismo. Non è vero? A me risulta di si. Per esempio un vecchio proverbio (ci credete ai proverbi?) dice "Chi si assomiglia si piglia".
E allora? Allora vuol dire che ha trovato qualcuno che è bello, piacevole, come lui. Insomma fa piacere, a parte tutti i discorsi che si possono fare, l'aver fatto qualcosa che ti piace. Almeno a me succede. Va bene così?
Dunque Ugo ha riguardato le foto di sabato e me ne ha mandate quattro con delle didascalie appropriate. Sono belle, le foto e le didascalie invitano a riflettere.
Le guardiamo insieme?
"le pie donne"
da notare l'intensità dell'atteggiamento, l'attenzione su quello che leggono, l'abbigliamento, la postura.
Se ce ne fosse bisogno aggiungo che la foto è stata fatta con uno zoom e quindi non interferiva con l'oggetto fotografato.
E' importante anche questo per poter avere l'intesità dell'attenzione di questa foto. Senza distrazioni.
"gli uomini pii"
versione al maschile della foto precedente. L'intensità è meno pronunciata, la mente segue ma è pronta a seguire anche il volo di un uccello, una farfalla, la minma distrazione. La vista poi è quella che è e in queste occasioni ne abbiamo la certezza.
"la luce donata"
Quando Dio creò la luce, Lui che già sapeva tutto, sicuramente avrà visto, come in una visione, i riflessi della luce sul lampadario del Santuario del Belvedere. Non so se questo o quello della foto successiva. Ma forse tutte e due.
Io, opinione molto personale, preferisco questa. E' calda oltre che luminosa. Questa è la luce che trovi nei cieli quando i sentimenti sono spinti al massimo, un tramonto, un assolato meriggio. Quelli di prima sono i colori del mattino, della delicata speranza.
Ora chiudo con l'ultima foto che ci manda Ugo: può sembrare blasfema, considerando il pomeriggio, lo scopo, il perchè delle foto.
Ma è una foto che mi porta a riflettere.
"la vestizione"
Subito e non so perchè ho pensato al Conclave, al Papa appena eletto che si spoglia dei suoi vestiti per assumere quelli della nuova vita. Cambierà anche il nome, insieme alle vesti. Non che Robertino abbia "le phisique du role", ma forse involontariamente l'ho associato all'immagine di Michel Piccoli nell'ultimo film di Nanni Moretti.
Ripensandoci sembra più l'investitura di un re, di un cavaliere, un Lancillotto che, poveraccio, deve affrontare un torneo.
Insomma queste sono le foto di Ugo.
E non resta che toglierci il cappello. Anche se sono un po' "rubate".
Andrea