Quella di ieri era una marcia (o una corsa) dìaltri tempi. Impegnativa tanto che stamani le mie gambe certificano che ieri hanno lavorato. Partendo da Quiesa, ci siamo spostati a Massaciuccoli. dopo la doverosa visita ai ruderi delle Terme Romane (saranno stati depravati, i romani, ma sapevano dove costruire. Nel prato vicino c'era un narciso fiorito!!!) siamo saliti a Aquilata (già il nome, sa di aquile, di salita, di picchi a sbalzo sulla pianura, sul lago di Massaciuccoli, sul mare).
Dopo un ristoro caldo, il ripetitore e poi un tratto di bosco degradante per risalire poi al prato di caccia. Qui salutiamo quelli del percorso medio e ci inerpichiamo alla località "le sughere" per poi salire ancora poco sfiorando la località di Compignano. Scendiamo sul passo del Quiesa con una bella e ampia discesa che ci fa sentire figli di Dio.
Ritorniamo nel''ombra e nel freddo, ma non abbiamo tempo per pensare, un ristoro per darti una specie di carica, un tè bollente e per due km saliamo su strada asfaltata impegnativa fino al Prato Verde, ristorante. Una donna racconta all'amica che lì, proprioì, ha fatto il pranzo di matrimonio e che pagò lei e il fresco marito. Proprio noi si pagò, ninete genitori volenterosi. Ma ormai siamo allo scolletto, scendiamo verso il falsopiano di Chiatri, troviamo una catasta di legna con la quale il padrone si era divertito a dare una parvenza di casetta montana (da rimanere al freddo tutto l'anno per il dispiacere di disfarla. Ma non c'è tempo per le recriminazioni, ecco la chiesa di Chiatri e dopo un ...sobbalzo, il ristoro.
Due fette di pane fresco che scricchiolavano con una fetta di salame tagliata alla "Buoia di un giuda"(Guccini) ma che si sfaceva in bocca, quasi salsiccia, un po' fresco, ma non potevi nemmeno guardare la villa di Puccini Hunting, cacciatore, non si può distrarre il senso del gusto con quello della vista. E ci siamo scapicollati verso Bozzano. Ce l'hanno fatto vedere tutto, Bozzano, tanto che lunedì prossimo (c'è la corsa di Bozzano) ci andremo già da conoscenti. Un colletto da scavalcaare con Savonarola in cima che ci ripeteva "Devi morire, ricordati devi morire" e noi come Troisi che ripetevamo "Ce lo segniamo così non lo dimentichiamo". e poi la pianura che ci portava all'arrivo.
Mancava un km a quanto dichiarato (19) ma ci sembrava ovvio. Bravi a tutti gli organizzatori, gentili, pazienti e benauguranti.
Grazie anche a Mario che ha pescato con maestria tutti i luoghi che io, prima di lui, avevo visto.
il nostro Mario inossidabile prima della partenza
altri due porcaresi non megli identificati, belli nella divisa invernale
tanto che il cavallino si è fermato un attimo per apprezzare
ecco il gruppo dalle scarpe rosse, la nostra forza dirigente
tutti insieme appassionatamente
Mario e un indigeno alle rovine delle Terme Romane
Mario non può lasciarsi scappare l'occasione di una foto con il gruppo di Alessandro
un sorriso prima dell'erta
il ristoro dove il tè caldo andava a ruba
al prato dei cacciatori salutiamo gli amici della 11 e facciamo una foto ricordo
il ristoro sul Quiesa
il ristorante Prato Verde
la casina delle legna
questa è quella che avevo fatto io, passandoci prima, più chiara, meno contrasto, dove si notano di più le aperture
la chiesetta di Chiatri, dove Giacomo, se aveva voglia di un sermone, andava tornando da caccia, infatti la sua villozza e subito sotto
eccola (Mario non deve aver mangiato il panino al salame e ha potuto fotografare, ma non lo invidio
un presepe via facendo dove cominciano ad aspettare i Re Magi
e la cartolina di Mario con la quale facciamo gli auguri a tutti di un Buon Anno, non speciale, basta che ci faccia camminare e correre.ma senza mettere limiti alla Provvidenza.
Grazie Mario, amico mio. Un abbraccio particolare.
Altre foto nella gallery