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SAN ROCCO IN TURRITE E IL PALLONE foto di Mario

26/08/2013

a cura di Andrea Bartalesi

Edizione stupenda della corsa di San Rocco in Turrite. Stupenda perchè, alzandoci dopo una notte di fulmini saette e scrosci d'acqua, ci preparavamo a un altro rinvio, a una edizione ridotta, ancora una, pensavamo alla sfortuna degli organizzatori.

Invece la corsa si è svolta regolarmente!!

Non eravamo in molti, tanti erano rimasti scoraggiati a letto. Io, partito per tempo, dopo un saluto a Mario, ho affrontato la lunga salita che porta a Groppa, un ristoro con persone simpatiche con le quali ho scherzato sull'edizione passata, poi  il sentiero dove ci vorrebbe un cingolato. Ma arrivato nel bosco, nel lungo sentiero quasi in pari che ti fa girare intorno al Piglione, dapprma sotto una fitta vegetazioe, quasi un tunnel, poi improvvisamente nei prati di paleo dove giovani carline occhieggiavano e il sentiero più che dal Cai (presente e ben colorato) sembrava segnato dall'ovvio (non poteva passare che da lì) e dalle rocce affioranti, tutto punteggiato dagli uomini di servizio, tanti, gentili, rassicuranti. Il vento che ti prendeva freddo di petto e tu correvi attento ad alzare i piedi. La sensazione di andare in un ambiente montano, quella sete che sembra risvegliarsi in te ogni volta che vai in certi posti, quasi una gioia da Camel Trophy. La nebbia e le nuvole coprivano tutto, ma a me, che conosco i luoghi, era come se il Padre Eterno avesse messo una protezione, una tenda perchè noi ,miseri mortali, non sporcassimo il creato. Al bivio avevo con me Paolo, uno venuto su da Acerra trent'anni fa, con una moglie pisana.

Al bivio prendiamo per la 20. Scendiamo ripidi, con salti fra le rocce, tipo stambecchi, verso Campo all'Orzo. I pagliai di fieno con i loro stolli, ambiente bellissimo, squarci nella nebbia ci illuminavano bassi panorami o fette di Piglione e del Prana. Ricominciamo a salire, Foce del Crocione, poi di sbieco, a mezza costa, salendo, verso la foce del Pallone. Un altro pisano (questi pisani sono preparati!!!) mi spiega perchè Foce del Pallone. Mi rendo conto che la strada cdove corriamo è su pietre messe dall'uomo, non è casuale. Io per non perdere niente e per non aggiungere dalla mia fervida fantasia sono andato a cercare conferme ed eccole:

(Foce del Pallone: il nome di questo passo è dovuto al fatto che qui si trovava la stazione di arrivo di una teleferica e la storia di questa è veramente interessante. Infatti nell’estate del 1910 fu realizzato un collegamento tra l’Albergo Alto Matanna e la zona di Grotta all’ Onda. 

Posta 300 metri più a valle: una navicella, trainata da un pallone aerostatico fatto scorrere a guisa di funicolare su un cavo sorretto da piloni, trasportava le persone fino alla Foce (che poi prese il nome dal pallone) dove le attendeva una carrozza trainata da cavalli che le portava fino all’albergo. L’ aeronave poteva trasportare fino a sette persone e funzionò egregiamente per tutta l’estate della sua inaugurazione, facendo sperare in un notevole sviluppo turistico della zona: purtroppo, però, nell’ inverno successivo tutta la struttura fu distrutta da un uragano e non venne più ricostruita ) (tratto da Matanna-Gabam. it)

 

e questa è la locandina del tempo (tratto da Matanna- Gabam.it) 

 

Capite bene che per uno con la mia fantasia era come andare a nozze. La carrozza con quattro cavalli, colore? ma bianchi perbacco, ruote robuste, questi singori, perchè chi vuoi che si potesse permettere una teleferica con pallone? Questi nobili, certo perchè ai primi del novecento chi vuoi che fosse ricco? E l'Alto Matanna, ora degnissimo rifugio che prima era un albergo dove sulle sdraie i nostri padroni di allora prendevano il sole e guardavano il Matanna, la sua vetta rossiccia, quasi un leone assopito.

 

Ma la corsa continuava, ecco l'Alto Matanna, ecco ancora addetti al ristoro simpaticissimi, mi offrono un panino al lardo, rispondo che non posso mangiarlo altrimenti poi all'arrivo ci vado in autoambulanza e lei..Abbiamo anche quella!!!

 

Scendere a San Rocco, attraversando quei piccoli borghi fuori strada, il paese di Pascoso, le case di San Rocco, quasi una scusa per trattenerci ancora, come un amico, se andate a trovarlo, trova tutte le scuse per non farvi andare via.

 

Il panino con il lardo era una favola,

 

Andrea Bartalesi

 

Le foto che metto a impreziosire sono di Mario Pardella

ecco il ristoro degli amici di Groppa

il sentiero del cingolato mancante

ecco i pagliai verso Campo all'Orzo

 

questa è una vecchia Carlina, ma già spuntano le nuove!!!

felci bellissime. Forse è passato di qui un artista, anzi un Artista, forse il Padre Eterno ci vuole stupire...

questo è il grande Mario alla Foce del Pallone

 

questo è il bivio allla Foce del Pallone. Noi veniamo da sotto, giriamo e prendiamo la strada ben costruita con sotto le spallette di pietre. Qui aspettava la carrozza con i suoi cavalli impazienti, che muovevano la coda e spazzolavano le mosche, mentre con la testa si chiedevano ma quando arriverà 'sto pallone

 

 

ecco al prato dell'Alto Matanna

il ristoro simpaticissimo con il panino al lardo e la... autoambulanza!!!

i vacchi paesetti attraversati

il campanile di Bucine

la lunga discesa

 

Pascoso

siamo arrivati

 

 

 

grazie Mario per le stupende foto.