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SANTA LUCIA LA MARCIA PIU' BAGNATA CHE CI SIA foto di Lisena

06/02/2017

a cura di Andrea Bartalesi

A Santa Lucia l'abbiamo presa tutta. L'acqua. Una mattinata senza tregua. Prima edizione che gli organizzatori ricorderanno per questo tempo. Già la partecipazione è stata molto limitata con i podisti che spaventati sono rimasti a letto a guardare le righe che la pioggia faceva sui vetri delle finestre.

All'inizio, con questo paese che si trova a cavallo della ferrovia, e non sai da quale parte stare, poi finalmente trovato il luogo per le iscrizioni dovevi entrare nella scatola di sardine che tutte insieme cercavano di proteggersi dall'acqua. Finalmente partiti sotto l'acqua bagnata e umida, che ti entrava da tutte le parti (ma a noi figli nati in guerra ci esaltava la cosa) ci siamo subito trovati il dilemma: il bivio ci attendeva dopo pochi passi. L'ardua scelta ti veniva imposta. E allora vai sulla 16 km (risulteranno 16.5 in finale). Comincia un lungo peregrinare fra stradette anonime e insipienti, bagnate, con fosse che mostrano l'inciviltà e i molti scarichi di lavatrice, odore di gas, e pochi corridori che mi sorpassano. Ristori rintanati sotto tettoie e cielo che impassibile continua a piovere. Finalmente torniamo a Santa Lucia e andiamo verso l'alto, verso il cielo, verso il nero delle nuvole. Una salita verticale per La Costa, dura come deve essere la strada per andare in Paradiso. Poi scendiamo verso un bivio per poi risalire a Uzzano. Entriamo come ospiti inattesi dalla Porta delle Pille (per gli abitanti e per i pistoiesi in genere le pille sono le grosse vasche che contenevano acqua e dove veniva fatto il bucato (le pille lì c'erano...mi dicono al ristoro). Un uomo barbuto e ancora asciutto che usciva di casa...le pille sono le fontane e lì c'erano). Insomma a Pistoia non conoscono i "baciapile" semmai i "baciapille".

Volteggiamo fino a salire al ristoro in piazza, location degna di un contado come Uzzano, archi, torre, casamenti, pietre dure come macigni, nere (devono essere di Matraia..ma chi ce l'ha portate quassù?)

Salutiamo i gentili vassalli di Uzzano e scendiamo decisi a finire quanto prima e mi trovo al traguardo, fra gli ultimi, e gli organizzatori sono veramente gentilissimi. Non meritavano una prima così.

E torno alla macchina dove invece di cambiarmi...nel tentativo...mi finisco di bagnare.

Bellissimo lo svolazzare di Lisena con la sua allegria sugli ombrelli aperti.

ecco i Michelotti

ecco me

ecco Fania fra i limoni 

mentre al suo capogruppo, vero contabile, i conti tornano

Colarusso qui è di casa, e intrattiene una gentile amica

poi...via dai...si parte

Fausto si piazza nel mezzo alla strada come un ufficiale di antica dogana

e questa gioisce forse perchè sta tornando indietro o forse perchè ha visto Lisena

santi da piccole chiese ci benedicono

e la salita verso La Costa mi mostra ulivi potati e pietre antiche

e qui Lisena si fa immortalare con il suo ombrello arcobaleno

la salita è salita

Guido e

Simone a La costa. al termine della dura salita

ecco la Trattoria

e una bella foto che mostra il campanile di questa piccola frazione

questi due cavalieri di Canapino dimostrano la fatica della salita e lo scivolare sul viso dell'acqua incontrata

qualcuno ha trovato il modo di non bagnarsi i piedi

mentre Lisena se ne va verso l'arrivo, noi deviamo per Uzzano che ci guardava torno oltre la collina

poi all'arrivo ci sentiamo eroici.

Grazie Lisena

Andrea Bartalesi